mercoledì 30 aprile 2014

Chi ha paura del Buio?


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I vostri bimbi hanno paura dei mostri che si nascondono nel buio? A dire il vero i miei no, per adesso. Questo magnifico libro Pop-Up l’ho comprato pensando che, prima o poi, la paura dei mostri sarebbe arrivata. (Il vero motivo è che mi serviva un libro per raggiungere un totale ed avere le spese di spedizione gratis e questo mi sembrava molto carino ;) )
 
 


Un giorno lo hanno intravisto nella nostra “biblioteca” (da poco rinnovata e che Lucia ha cominciato di motu proprio a chiamare così) e hanno voluto leggerlo. Io ero un po’ reticente all'inizio. Non hanno mai parlato di mostri sotto il letto o di paura del buoi e avevo paura IO di inserire queste cose nella sua immaginazione…

E invece

martedì 29 aprile 2014

Il ciuccio di Nina


Nel confronto sulla #letturadellabuonanotte nel gruppo FB La Biblioteca di Filippo, abbiamo cominciato un dibattito interessante sui libri che fanno paura (invece di aiutare a toglierla). Questo è uno dei libri che potrebbero fare paura ai piccoli. Così oggi vi racconto com’è andata da noi!  
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Abbiamo comprato questo libro "librino" (*prima chiamato libricino ma correggo grazie a Francesca....) per vedere se riusciamo a convincere Andrea ha lasciare il suo amato, amatissimo, ciuccio. Recensioni ottime su amazon ci hanno convinto! E allora ieri sera lo abbiamo letto. Nel pomeriggio il libro lo ha testato Lucia. Nella storia c’è un lupo e Andrea ha paura dei lupi… non voleva leggerlo. Così Luci, da brava sorella grande, mi ha chiesto di leggerlo a lei.

Il nostro “Armadio di Cloè”– giocare a travestirsi


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Il gioco dei travestimenti era uno dei miei preferiti quando ero piccola. Avevo l’armadio di mia mamma, dove si nascondevano bellissimi tesori… Aveva una collezione bellissima di abiti da sera (nella mia città per andare a teatro all’Opera si chiedeva il vestito di gala) e anche di completi di lingerie di seta comprati in Francia. Io gli usavo per travestirmi da principessa! Se ci penso adesso mi viene anche da ridere, ma ho dei bellissimi ricordi di quei piccoli momenti di gioco.

lunedì 28 aprile 2014

Verona: una piccola gita a misura di bambino e 3 libri per aiutarci a ricordare ciò che abbiamo visto!


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Sabato 26 aprile siamo andati, finalmente, a fare una bella passeggiata a Verona. Papà voleva far vedere ai mostriciattoli il Castello… Così, sul tardi, verso le 10.30, siamo partiti alla scoperta della città! Mi fa un po’ ridere ma veramente per loro Verona e “grandisssssima”, piena di gente. Io che sono nata e cresciuta in città non mi rendo conto di quanto sia diverso per loro che crescono in una città piccolina, in una casa con giardino, e non hanno idea di cosa sia abitare in un “palazzo”.

sabato 26 aprile 2014

Sfida a colpi di poesia

Ringrazio Scaffale Basso per la nomination, il gioco consiste nello sfidare 5 blog amici ognuno dei quali ha tempo 24 ore per pubblicare una poesia . Se non lo farà dovrà regalare un libro a quello che lo ha nominato.

Io di poesie ne ho scelto due, di autori spagnoli ma amati da tutti...:

Gustavo Adolfo Bécquer 

Dices que tienes corazón, y sólo
lo dices porque sientes sus latidos.
Eso no es corazón, es una máquina,
que, a la vez  que se mueve, hace ruido.

Dici di avere un cuore
e lo dici soltanto perché senti i suoi battiti;
quello non è un cuore..... è una macchina
che mentre si muove fa rumore




Pablo Neruda


¡Amor, cuántos caminos hasta llegar a un beso,
qué soledad errante hasta tu compañía!
Siguen los trenes solos rodando con la lluvia.
No amanece aún la primavera.

Pero tú y yo, amor mío, estamos juntos,
juntos desde la ropa a las raíces,
juntos de otoño, de agua, de caderas,
hasta ser sólo tú, sólo yo juntos.

Pensar que costó tantas piedras que lleva el río,
la desembocadura del agua de Boroa,
pensar que separados por trenes y naciones

tú y yo teníamos que simplemente amarnos,
con todos confundidos, con hombres y mujeres,
con la tierra que implanta y educa los claveles.

Amore, quante strade per giungere a un bacio,
che solitudine errante fino alla tua compagnia!
I treni continuano a rotolare soli con la pioggia.
A Taltal ancora non albeggia la primavera.

Ma tu ed io, amor mio, siamo uniti,
uniti dai vestiti alle radici,
uniti d'autunno, d'acqua, di fianchi,
fino ad essere solo tu, sol io uniti.

Pensare che costò tante pietre che trascina il fiume,
la foce dell'acqua del Boroa,
pensare che separati da treni e da nazioni

tu e io dovevamo semplicemente amarci,
confusi con tutti, con uomini e con donne,
con la terra che pianta ed educa i garofani.

Non voglio però nominare nessuno perché tutti i blog che seguo meno male hanno già partecipato!

domenica 20 aprile 2014

Max Il Coraggioso


DSC_0006Max è un piccolo, tenero gattino nero con 2 occhioni dolci dolci che già dalla copertina ti chiede di portarlo con te in casa, per stare al calduccio in una buona libreria!
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Pasta super rapida con jamon cocido


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 Un salvamamma, salvacomida super rapido. Lo hemos hecho durante las vacaciones de Pascua, cuando los peques estàn en casa y no hay tiempo para preparar porque tiene hambre AQUI Y AHORA! Os ha pasado alguna vez eso de cocinar con los peques sentados en la mesa esperando y gritando tengo hambre (tipo tenedor que bate contro la mesa "hambre, hambre, hambre!!!!) Pues eso, yo me pongo a jugar con ellos por la mañana y nos divertimos tanto que no me doy cuenta que el tiempo pasa y es hora de comer. SOS 

Pasta velocissima con prosciutto cotto


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 Un altro salvamamma, salvapranzo velocissimo. Fatto nei giorni di Pasqua quando i bimbi sono a casa e non c’è tempo per preparare perché hanno fame qui e ora! Mai successo di cucinare con loro seduti davanti al piatto che muoiono di fame? Ma dai, la mamma giocava con loro e non si è ressa conto che il tempo era volato! Dunque a voi una pasta fatta in 10 minuti!

Filastrocche dei Pirati


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Non so voi ma io a casa ho un amante dei pirati! Sarà perché:
  • - quest’anno le hanno regalato la Nave Pirata dei Playmobil,
  • - per Natale ha trovato una tenda gioco a forma di nave pirata e i costumi da pirata per lui e la sorella
  • - in corridoio si gioca a fare i pirati con il papà (tira la vela, bogare, all’arrembaggio e poi… lavare il ponte miei pirati! Pavimento del corridoio lucido in un attimo Occhiolino )

martedì 15 aprile 2014

Zeb e la scorta di baci – fare magia con un libro


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Ho comprato questo libro in libreria. Cercavo un altro ma ho preso questo tra le mani e ho sentito che dovevo prenderlo. Non avevo ancora letto nessuna recensione, non ne avevo sentito parlare, eppure c’era qualcosa, quella magia che a volte si sente ma non sai da dove arriva…..

Quando all’improvviso trovi un tesoro


DSC_0008Arrivata primavera è ora di cambio armadio, pulizie, ordine….. Io ho cominciato con la libreria perché in questo ultimo mese il numero di libri nuovi arrivati per le pesti è considerevole, dunque bisognava mettere ordine. E’ così che ho ritrovato questo libro, che apparteneva a mia nonna paterna e che porta il nome di una mia zia. Mia nonna sicuramente lo leggeva a lei… La Cenerentola!


I giochi creatici SES - Imparare a tagliare


DSC_0012 Navigando su amazon ho scoperto questi giochi creativi SES che hanno un prezzo conveniente. Questo lo trovate per 7 euro adesso ma io lo avevo pagato 5! Per Natale parte dei giochi che arrivano sono sempre componenti da far crescere il nostro scatolone fabbricone che ci aiutano a passare i pomeriggi di pioggia.

lunedì 14 aprile 2014

Un pollo facile facile e tenero tenero


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Ecco a voi un altra ricetta salva mamma. Per mettere in tavola questo piatto dovette lavorare solo 15 – 20 minuti, il tempo di tagliare le verdure e soffriggere. Dopo sarà il forno a fare il lavoro per voi. Dunque usate una pentola che potete mettere in forno Occhiolino Io ne ho una comprata al Lidl, grande e profonda, perfetta per cucinare per 10; ossia noi che mangiamo 3 volte, ne faccio tanto che poi surgelo per un salvapranzo o salvacena ancora più veloce.

Menu salva pranzo: spaghetti alle vongole in 10 minuti


DSC_0016Per le mamme indaffarate i menu salva cena di Benedetta sono ottimi…. ma…. abbiamo sempre le cose fresche in casa? Abbiamo sempre il tempo di afre un salto al super? Io no di certo! E dunque nella mia dispensa ci sono alcune cose che non mancano mai. Ossia:
- Cuore di brodo (carne, pesce e gallina)
- Sugo surgelato pronto: oggi è alle vongole ma ci sono anche allo scoglio, ecc

venerdì 11 aprile 2014

Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari


DSC_0021Non saprei nemmeno da dove cominciare a raccontare questo libro. Direi che potrei cominciare dal pensiero che ho avuto appena ho finito (tra le lacrime) l’ultima pagina: “questo libro dovrebbe essere di lettura obbligatoria a scuola”. Perché nessuno può capire davvero il dramma dell’immigrazione, capirlo per davvero, senza leggere queste pagine. E capire cosa c’è dietro aiuterebbe l’integrazione. Credo che per molti queste pagine possano essere la fonte d’ispirazione per cambiare il loro pensiero razzista, nato da una società che incolpa gli immigrati di tutto.




L’inizio del libro parla da se: “ Il fatto, ecco, il fatto è che non me l’aspettavo che lei andasse via davvero. Non è che a dieci anni, addormentandoti la sera, una sera come tante (…) anche se tua madre, prima di addormentarti, ti ha preso la testa e se l’è stretta al petto per un tempo lungo, più lungo del solito e ha detto: Tre cose non devi fare mai nella vita, Enaiat jan, per nessun motivo. La prima è usare droghe. (…) La seconda è usare le armi. (…) La terza è rubare (…) Anche se tua madre ti dice tutte queste cose (…) è difficile pensare che ciò che ti sta dicendo sia: addio

giovedì 10 aprile 2014

Magico Ciuf Ciuf – libri coi buchi “La Coccinella”


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I vostri figli amano i treni?

E gli animali? 
I dinosauri?
l’Egitto? 
I Pirati? 
I Cavalieri? 
Gli indiani? 
Le streghe? 
L’Universo?

Si?

Cada final lleva a un inicio - recuerdos sobre la lactancia

(en italiano)
Hoy hace 7 dias que no doy el pecho a mi pequeño angel. Si controlo tengo todavia leche pero hace 7 dias la peque no intento quitarme la camiseta, durante 48 horas.... asi que pense que habia llegado el momento. Y, aunque ayer la buscaba, creo que ha llegado ya el final de este precioso camino que ha sido la lactancia. 

No quiero abrir una discusion sobre la validez de dar el pecho, cada un es cada un (como decia mi padre) y no soy yo la que tiene que convencer a nadie. Quiero solo tomarme unos minutos para recordar cuqnto ha significado para mi y para mi madurez como madre el haber decidio dar el pecho a mis hijos. 

mercoledì 9 aprile 2014

Ogni fine porta ad un inizio – ricordi sull’allattamento

Oggi sono 7 giorni che non allatto il mio piccolo angioletto. Se guardo ho ancora latte ma 7 giorni fa lei non ha più cercato di tirarmi giù la maglietta, per 48 ore…. ho pensato fosse il momento giusto. E anche se ieri notte la cercava, ormai credo sia arrivata la fine di questo bellissimo percorso che è stato l’allattamento.

Non voglio aprire una discussione sulla validità dell’allattamento al seno. ognuna ha le sue convinzione e non sta a me cercare di convincere o meno nessuno. Voglio solo prendermi un po di tempo per ricordare quanto abbia significato per me e per la mia crescita come mamma il fatto di aver deciso di allattare i miei bambini.
Mia mamma non mi ha mai allattato, lei ha fatto la prima epidurale del nostro paese, contro parere dei suoi fratelli medici, e, dopo il parto, ha subito chiesto la pillola per evitare la montata lattea. Ma era comune a fine anni 70. In quell'epoca si pensava che il latte artificiale poteva sostituire il latte materno senza se e senza ma. Oggi si pensa non solo ai nutrimenti del latte ma anche al affetto, all'unione che questo crea tra madre e figlio.

f19837199Dunque, con queste premesse, nel 2009 è nata la mia principessa, Lucia, chiamata anche ratonin (topino) per i 2 denti spuntati davanti per primi! Quando è nata io non sapevo NIENTE, ma proprio niente… Al nido in ospedale mi hanno dato il finocchio in siringa da darle se piangeva… nemmeno lontanamente mi era venuto in mente di avvicinarla al seno (premetto che non ho fatto corso preparto per mancanza di posti vicino a casa). Solo dopo 15 ore dal parto una delle ragazze del nido mi ha chiesto e mi ha aiutata ad “attaccarla”.
Ricordo che faceva male, ma un male tremendo. E tutti dicevano, “se si attacca bene non fa male”. Ma no, per carità….. povera piccina lei quando finalmente si attaccava, lo faceva benissimo ma, diciamolo, fa un male del demonio finché i capezzoli si abituano. Oltre al male c’era la difficoltà di TROVARSI. Nel senso che Lucia faticava a trovare la posizione giusta per lei e per me. E questo mi faceva disperare, perché io volevo davvero allattarla, non volevo mollare, al punto che mi facevo aiutare da mia suocera che indirizzava la testa di Luci per aiutarla a trovare il buonissimo liquido bianco di mamma. Potete immaginare per una neomamma alle prime armi senza la sua di mamma accanto…. avere la suocera che ti guarda fissa e ti aiuta. Per carità lei mi ha tanto aiutata ma, insomma, non era MIA MAMMA!
Anche la notte mio marito cercava di aiutarmi e di farmi coraggio. Lui ben poco poteva fare, povero. L’ho pagata così tante volte con lui. Ma, si sa, anche a questo serve un marito (anche se non dovrebbe ma per me lui è l’unico sfogo, l’unica persona che davvero mi ascolta e mi capisce). Alla fine, di latte ne avevo così tanto che dovevo tirarlo con il tiralatte. Questo fatto non voluto di avere il mio latte nel biberon, insieme alla fortuna che Lucia accettasse sia tetta che biberon indistintamente, ci ha servito molto in famiglia per 2 motivi:
  1. Nella poppata notturna si faceva a turni così un po’ riuscivamo a dormire tutti 2.
  2. Ha permesso al papi di dare da mangiare al suo cucciolo e di sentirsi utile anche lui. Questo pensiero meriterebbe un post tutto suo che magari un giorno scriverò ma, per adesso, dico che davvero a volte vogliamo dei papà che facciano tutto per poi dire “lascia faccio io” oppure “non fare così, fa come dico io”, e non diamo l’opportunità di fare a modo loro. Dare da mangiare a un neonato e palese che unisce, arricchisce… non solo noi donne ma anche loro!
Comunque una volta passato il male (tempo un mese, non esagero) l’ho allattata per i primi 3 mesi. Non ero pronta ad andare oltre, volevo tornare a lavorare e cos’'ì ho fatto quando ratonin (topino) aveva 4 mesi. a pensarci adesso mi sento malissimo, ma ne sentivo il bisogno profondo di staccare. Il 100% del mio tempo era dedicato a lei. Avevo bisogno di riprendere la mia vita, in quel momento.
Dopo 2 mesi però, sono rimasta di nuovo in cinta… Erano gemelli, uno non c’è l’ha fatta e io sono rimasta a casa per proteggere l’altro. E dunque sono tornata a coccolarmi il mio ratonin (topina). Periodo difficile ma bello. Difficile perché mio marito era stato licenziato ma bello perché eravamo tutti 2 a casa a goderci (depressione disoccupazione permettendo) la nostra famiglia. Siamo pure andati a trovare mia mamma in Spagna. Sono una persona molto positiva e credo che niente succede per caso e che il licenziamento, visto con la perspettiva che da il tempo, sia stato positivo (ma anche questa è un altra storia).

f21757575Dunque arriviamo al 2011, 19 marzo, Andrea, conosciuto anche come lumacchina per il suo modo lento di gattonare, nasce come regalo per il giorno del papà. E lui si, lui si attacca subito a prendere il latte! Con lui i dolori erano meno forti ma mi ci sono voluti 10 giorni per abituarmi. Con lui abbiamo continuato la nostra tecnica del bibi di latte materno, poi artificiale. E a lui l’ho allattato un po’ di più, fino al 6 mese quasi. Ma…. non allattavo ancora in pubblico, l’allattamento era qualcosa di personale che facevo solo a casa. Per uscire si prendeva il bibi. Non ero ancora pronta del tutto a farmi vedere in un momento di così tanta intimità con il mio bambino. Ho imparato con il tempo che fare le cose con naturalità, senza timore, non può fare male a nessuno. Pensavo che alla gente potesse dar fastidio vedere una donna che allatta. Oggi, per fortuna, me ne frego di quel che possa pensare la gente e così ho imparato che, anche se ci sono quelli che ti guardano male, altri, tanti, guardano con tenerezza e fanno persino i complimenti con lo sguardo nel vedere una mamma che accudisce il suo bambino con tanto amore. Perché alla fine allattare è AMORE.

DSC_0002Nel 2013 è arrivata Angela. Può non sembrare vero me lei mi ha insegnato così tanto! Ovvio, senza i suoi fratelli non sarei arrivata a capire quello che Angela cercava di dirmi. Lei si è attaccata subito dopo la nascita, con il cordone ombelicale che ancora ci teneva unite. Il male è durato solo 2 giorni. Uscita dal ospedale ero già in perfetta simbiosi con lei, mi svegliavo 5 minuti prima che lei piangesse, capivo subito a cosa era dovuto il suo pianto. E’ stato difficile, sono sempre 3, ma mio marito mi dice sempre: “al terzo dovevamo arrivare” perché con Angela lui ha dormito tutte le notti, Io nemmeno lo disturbavo per darmi sostegno. Ero li, ero con lei, non avevo bisogno d’altro. Angela, chiamata anche ragnetto per come tira su gambe e braccia prima di entrare in acqua, non ha mai voluto il ciuccio e nemmeno il bibi. Ed è così che mi ha insegnato che allattare diventa la cosa più meravigliosa del mondo, perché lei ha avuto me fino ad oggi, che ha 13 mesi, ed era lei a tirare giù la maglietta. Ed era bellissimo! E si, lo facevo anche in pubblico!

Non esiste niente di lontanamente paragonabile al fatto di dare il proprio latte a tuo figlio e vederlo crescere. Ed io, mentre lo facevo, potevo solo pensare a quante bei momenti, quante belle sensazioni, quanti sorrisi di fame appagata, quante carezze sulla testa mentre succhiano…. quante cose si è persa con me mia madre!

Oggi, che l’allattamento è finito, inizia una nuova tapa, spero ancor più bella….. Continuare a vedergli crescere e… continuare a vedere il mondo con i loro occhi, a capirlo con le loro parole. 

lunedì 7 aprile 2014

Alfonsino e la Luna


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"Ho imparato a leggere all'età di cinque anni. È la cosa più importante che mi sia mai capitata. Ricordo con chiarezza come questa magia, quella di tradurre in immagini le parole dei libri, abbia arricchito la mia esistenza, distruggendo le barriere dello spazio e del tempo... la lettura trasformava il sogno in vita e la vita in sogno, mettendo alla portata di quel piccolo ometto che io ero l’universo della letteratura..." Stella

venerdì 4 aprile 2014

La mia biblioteca


"Se riesci a far innamorare i bambini di un libro
di due, di tre, cominceranno a pensare che leggere è
un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno lettori.
E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi
e importanti della vita."
R. Dahl


I miei la pensavano così. Amavano i libri. C'erano libri ovunque a casa mia. Mia mamma le comprava sempre. Mio padre non me li negava mai. 

mercoledì 2 aprile 2014

Mariluna - una niña especial, un libro importante


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Hoy, 2 de Abril, es el Dia Internacional del Libro para Niños y Adolescentes.... ademas es el Día Mundial de Concienciación sobre el AutismoAyer llego a mis manos "Mariluna". Es el dia perfecto para presentaros este capolavoro.

“Mariluna” no puede presentarse sola y es su hermana la que nos la presenta. Su hermana, que condivide con nosotros sus sentimientos y reflexiones, nos cuenta como es la vida con Mariluna. Nos abre su corazon para contarnos cuales son sus deseos y esperanzas para ella y para su hermana. Mas que un libro yo lo definira una poesia. Es poesia el modo de contarnos la historia. Son poesia las imagenes (reales, que se tocan con mano) de los ojos de Mariluna.

Mariluna


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Oggi, 2 aprile, è la Giornata Internazionale del Libro per Bambini e Ragazzi.... Inoltre è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo. Ieri mi è arrivato "Mariluna". Credo sia il giorno perfetto per fare la recensione di questo capolavoro...

“Mariluna” viene raccontata da sua sorella in questo libro. Sua sorella condivide con noi i suoi sentimenti e le sue riflessioni, ci racconta come è la vita insieme a Mariluna. Ci parla anche di desideri ed speranze per se e per sua sorella. Più che un libro io lo definirei una poesia. E’ poetico il modo di raccontare, sono poetiche le immagini (reali, tangibili) degli occhi di Mariluna.

martedì 1 aprile 2014

La Grande Fabbrica delle Parole


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C’è un paese dove le persone non parlano quasi mai. E’ il paese della grande fabbrica delle parole”. Così comincia la storia di Philéas, un bambino innamorato che non ha le parole giuste da dire alla sua amata Cybelle.





Nel paese della grande fabbrica delle parole le parole importanti costano molto, troppo per un bambino come lui. Altre parole, come ventriloquo, costano poco ma poi, a cosa può mai servire la parole ventriloquo!