venerdì 16 gennaio 2015

Censura vs Libertà: che educazione vogliamo per i nostri figli?

Il 24 ottobre scorso un comunicato congiunto di Nati per Leggere e IAB  ci metteva in guardia: a Nuoro un gruppo di genitori e un sacerdote hanno censurato l'utilizzo di alcuni libri in attività di promozione della lettura. 

E che libri per bambini saranno mai questi "censurati", vi chiederete... Da allora abbiamo cercato di capire che libri sono stati coinvolti e ne abbiamo parlato su facebook. 


Di seguito alcuni link utili a capire la gravità di questa censura gratuita:
- Il post di Loredana Lipperini, del 17 dicembre
- Un interessante articolo di Michela Murgia ""Chi ha paura delle differenze. E chi vuole una scuola omofoba.
- Dal blog di Topipittori a febbraio 2014
- Il decalogo di Famiglia Cristiana per "difendersi" dal così detto "gender": "Le parole chiave a cui prestare attenzione sono: educazione alla effettività, educazione sessuale, omofobia, superamento degli stereotipi, relazione tra i generi o cose simili, tutti nomi sotto i quali spesso si nasconde l’indottrinamento del gender."

Bene, da qui si parte... se avete letto tutto avrete notato che parliamo di titoli come Piccolo blu e piccolo giallo di Lionni. Ma cosa ci sarà mai di censurabile in una storia di amicizia tra due palline colorate? 

Rabbrividisco all'idea di una educazione basata sulle differenze, camuffata da una educazione alla normalità. Non riesco a concepire bambini che crescono in un mondo così ricco reso così povero da un pensiero limitante che si nasconde dietro a una religione (delle religioni, qualunque essa sia)  che ha perso la strada dell'amore, della condivisione, dell'umanità.

Che educazione vogliamo per i nostri figli? Questo c'è da chiedersi... Non mi è mai venuto in mente di visitare la biblioteca della scuola alla quale andrà mia figlia, ma ora lo farò. Voglio vedere questi libri censurati nella sua scuola. Se non ci sono, gli comprerò io! Con quale criterio si sceglie di censurare un libro? Chi decide che quel libro non va bene per i bambini? Anche questo lo chiederò. 

I libri di cui parliamo, sia chiaro, sono stati scelti da esperti della letteratura per l'infanzia, da persone che da anni studiano tutte le pubblicazioni e ne scelgono le più valide. Parlare di emotività, omofobia, stereotipi è importante non solo per i nostri bambini ma anche per noi. La società nella quale siamo nati e cresciuti non esiste più. Anche noi dobbiamo crescere ed imparare dai nostri figli! Da loro, che sono aperti, gentili, veri! Almeno finché non siamo noi e le nostre idee a cambiargli. La parte più difficile dell'educatore, maestro o genitori che sia, è non perdere l'essenza innata di ogni bambino; è crescerlo senza imporre le nostre idee, lasciando a loro la scelta di diventare le persone che vorranno essere. 

E' leggere una storia per il piacere di farlo, perché la storia è bella aldilà del messaggio che io o chiunque altro vuole vedere in essa. 

Non porre limiti, aprire la mente... perché solo dalla conoscenza possiamo ricavare il nostro sapere, farlo diventare grande grazie al nostro bagaglio. E io nella valigia dei miei figli voglio che ci siano tanti, tutti i libri. E voglio caricare queste valigie anche nella scuola, il binario che porta i nostri figli dalla stazione dei bambini a quella degli adulti. Per il mondo che verrà!