mercoledì 25 febbraio 2015

Emozioni a Verona (seconda parte): Il racconto di Olga

Questo mese ho chiesto ai membri del gruppo di Verona di fare anche loro un resoconto. Qui potete leggere la prima parte, le mie emozioni dopo l'incontro. Oggi lascio la parola ad Olga... emozionatevi! 

Ana

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"…Mi piacerebbe che qualcuno 
ti insegnasse a inseguire le emozioni 
come gli aquiloni fanno 
con le brezze piú impreviste e spudorate; 
tutte, anche quelle che sanno di dolore…"



Quante ne abbiamo rincorse di emozioni giovedì sera e non solo le abbiamo anche accolte, condivise, raccontate, espresse.  Nel mio caso, da persona molto emotiva quale sono, non sono stata in grado di contenerle, ma mi sono fatta inghiottire da questo vortice che mi ha letteralmente inebriato!

I libri che ho deciso di portare sono molti, ma quello al quale non ho potuto rinunciare è uno per adulti, scritto dallo psichiatra Paolo Crepet che si intitola “Non siamo capaci di ascoltarli” , dal quale ho tratto la citazione iniziale, e nel quale viene affrontato lo spinoso tema dell’educare. Il libro contiene rabbia e indignazione per ciò che non si fa per amare i nostri bambini e i nostri adolescenti. E la convinzione che questa sia la sfida più difficile e affascinante per la nostra comunità.  Tra i vari temi affrontati quello del diritto alle emozioni, e di come ciò che si apprende provandole diventi un collante per il nostro cervello. La nostra società ormai è arrivata alla sua ultima fermata. Non possiamo essere più ricchi di così, ma possiamo essere più affettivi di così. Possiamo crescere nelle emozioni, negli affetti e coltivarli. 

Come ho fatto presente all'incontro i libri che ho portato questa volta sono per la maggior parte miei, e non frutto di una ricerca in biblioteca.



Sempre ricollegandomi al libro precedente, ho pensato di portare il libro “L’anatra, la morte e il tulipano”  perché, citando le parole di Crepet,  “il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità.” In questo libro, illustrato con sofisticatezza, sobrietà ed estrema eleganza da Wolf Erlbruch, la morte viene rappresentata come un’amica, pronta a starci accanto e ad essere la nostra confidente: e anche se non potrà dare risposte certe alle inquietudini insite nel nostro animo, sarà pronta ad accompagnarci mano nella mano nel lungo viaggio verso l’ignoto aldilà. 

Alcune di noi hanno dimostrato un certo scetticismo nei confronti di questo libro, perché troppo diretto e forte per parlare ai bambini; ma la morte è un’emozione forte, fortissima ed è soprattutto un’esperienza straordinaria alla quale neanche un bambino va sottratto. Solo conoscendola si è spinti a porsi delle domande e a cercare delle risposte, per dare un senso alla vita che rimane, proprio come fa l’anatra che:
  • alla domanda sul perché si deve morire si sente rispondere “All'incidente ci pensa la vita, come anche al raffreddore, e a tutte le altre cose che possono capitare a voi anatre: siccome si vive si muore, la morte è parte stessa della vita." Di una inaudita semplicità, e proprio per questo inaccettabile per gli umani
  • impara a convivere con il pensiero della morte, della quale, dopo un primo terrore inziale, scopre i lati gentili e dolci
  • si domanda come sarà il suo mondo quando lei non ci sarà più: lo stagno resterà solo senza di lei.
  • viene trattata con estrema pietà dalla morte, la quale prende tra le braccia l’animale e lo adagia nel grande fiume, con un tulipano sul petto.

Questo è un albo per bambini certamente difficile da proporre e raccontare. Questo è un libro per adulti, altrettanto difficile da affrontare. La morte è seria, anche nel suo buffo impermeabile a quadri, e con serietà ci induce a comprendere la finitezza della vita; il suo essere ciclica, difficoltosa, bellissima.



E dopo questo, non potevo che pensare ad un inno alla vita, con “La prima volta che sono nata” di Vincent Cuvellier e Charles Dutertre, che arriva dritto alle corde dell’emozione, suscitando in noi un’infinita tenerezza e simpatia per la protagonista che ci permette di compiere il viaggio della vita, in un susseguirsi di prime volte che raccontano un percorso di crescita, di scelte, di costruzione. Ogni tappa un’emozione -  innescata da una nuova esperienza - che cresce man mano che il tempo passa e che viene vissuta con la spontaneità  della fanciullezza, la trepidazione e la curiosità dell’adolescenza  e con la consapevolezza della genitorialità. Tante pagine, tante prime volte, alcune ovvie, altre poetiche, altre buffe, alcune disarmanti, altre divertenti… Fino alla prima volta più magica: la prima volta che si è data la Vita ad un altro essere, ovvero la seconda volta che si nasce. 


E cosa c’è di meglio di un abbraccio per smuovere un emozione? Ecco allora“Abbracci” di Jimmy Liao che dedica il suo ultimo albo a questo semplice gesto che ha la grande forza di smuovere quel groviglio di emozioni che sentiamo nello stomaco. Un atto di fiducia, quasi di arresa all’affettività da parte di un leone, simbolo per eccellenza dell’austerità, che si lascia andare alle emozioni liberandosi del suo stereotipo per  mostrare la sua fragilità. Una sorta di catarsi, di percorso di accesso alla memoria, che porta il leone a rielaborare il trauma subito a causa di un abbandono; abbandono da parte di un bambino con cui viveva e che amava. E’ proprio attraverso il libro, una sorta di catalogo degli abbracci, avuto in regalo dallo stesso bambino, che il leone scopre l’importanza del diritto alle emozioni: emozioni che si manifestano in una lunga serie di abbracci, la maggior parte dei quali tra un bambino e un animale quasi a voler dimostrare che tutti gli essere viventi, seppure nella loro diversità, sono dotati di quella ricchezza interiore che è l’affettività. 



Sempre sul tema dell’affezione e sempre sul rapporto uomo animale gioca “Matilde e orso” di Jan Ormerod e Freya Blackwood. Protagonista è l’infanzia, rappresentata dal personaggio di Matilde che con la sua spregiudicatezza, la sua intraprendenza, la sua grinta incarna esattamente il delirio di onnipotenza e l’egocentrismo che invade ogni bambino durante il suo percorso di crescita. Dall'altro lato c’è Orso, simbolo della genitorialità: lui “grande”, paziente, accogliente, premuroso, affettuoso e comprensivo  viene messo alla prova in una serie di episodi che raccontano del quotidiano infantile mettendo a fuoco le tipiche preoccupazioni dei “piccoli” come l’ansia della separazione, gli eccessi di collera e il bisogno di ascolto. Ogni giorno una sfida, un esercizio, una prova utile  e necessaria per poter affrontare da adulti la vita vera. E ciò che ne esce è una lezione di educazione, basata sull'amore, che trasforma ogni momento di intemperanza di Matilde in un momento di gioia, di confronto e di grande capacità di “ascolto”. E qui non posso far altro che ripensare al titolo del libro di Crepet (non siamo capaci di “ascoltarli”). Attenzione a non confondere la disponibilità apparentemente inesauribile di orso con l’accondiscendenza e il vizio: io la intenderei invece come la capacità di un genitore di assecondare i desideri e gli entusiasmi di un figlio, volta alla costruzione di certezze e sicurezze a dimostrazione del fatto che su di lui potrà sempre contare. 



Per un bambino infatti avere punti di riferimento è fondamentale, e la paura dell’abbandono è spesso ricorrente. E’ proprio così che si sente SENTIMENTO, il protagonista dell’omonimo albo di Norac e illustrato dalla Dautremer, una marionetta realizzata da un abile burattinaio – il Signor Stein - per colmare la sua solitudine. Il burattino, non ancora completato, si anima ma viene subito rifiutato dal suo ideatore, provando un forte senso di inadeguatezza. Il protagonista parte così alla ricerca della sua identità, mossa dall'anelito profondo con cui era stata creata: il bisogno di amare e di essere riamata.  Si trova un nome (e che nome!) e armato di questo si butta nel circo della vita senza trovare alcun consenso negli altri, dai quali si sente nuovamente rifiutato. Non gli resta che fuggire nuovamente e finalmente trova la speranza, incarnata nel volto di Selma, una bambina che lo accoglie con profonda comprensione perché anche lei, come Sentimento, si sente speciale: lei sa muovere e far danzare sulla punta del proprio bastone l’aurora boreale e grazie alla sua familiarità con quei colori creati dal sole che filtra l’atmosfera, riesce come un raggio di sole a insinuarsi nella freddezza che avvolge il mondo. Questo assaggio di bontà dà fiducia alla marionetta nel riaffrontare gli altri, nei quali ricercare lo sguardo di comprensione trovato in Selma. Ma non tutti sanno avere quegli occhi, non riescono ad andare oltre le apparenze e così a Sentimento non resta che la morte. Un albo che, complici le “inquietanti” illustrazioni della Dautremer, analizza la vastità dell’animo umano spaziando dalla rigidità del signor Stein alla morbidezza di Selma, all’ansia e alla disperazione di Sentimento.

Non mi dilungo oltre e mi limito a segnalare anche questi altri albi:



Orso ha una storia da raccontare, che mi ha emozionato per la delicatezza con cui affronta il tema della gratitudine, della generosità, della comprensione e della condivisione.

Pinguino e pigna, storia di una profonda amicizia che illustra la capacità di donarsi all'altro nel rispetto della sua libertà (“quando dai amore, l’amore cresce!”)


No di Claudia Rueda, per riflettere sul nostro ruolo di mamme, una piccola storia dove la mamma non urla, non impone, non vieta, non forza. Semplicemente dalla tana osserva e aspetta. Perché il lato migliore dell’indipendenza è sapere che puoi andare nel mondo, fare, riuscire, sbagliare e tornare a riposare un attimo in una tana dove non ti si giudica.


“Oh oh” di Chris Haughton per capire che “noi non valutiamo mai la realtà della nostra condizione fino al momento in cui ci viene illustrata da una congiuntura diametralmente opposta, né sappiamo valutare i beni di cui godiamo fino a quando ci vengono a mancare.”

In cerca del vento, un incitamento all’autonomia e alla forza di credere in se stessi
Olga

Emozioni a Verona (terza parte): il racconto di Eva

Emozioni?!

Come si fa a parlarne?!

È un tema troppo vasto! troppo complicato! troppo stucchevole! Parliamo piuttosto di gestione delle emozioni, magari con un bel libro di Anna Marcoli: un manuale per educatori, e morta lì.
Insomma, questa storia delle emozioni mi metteva a disagio. Forse perché le emozioni stesse mi mettono a disagio: mi travolgono, mi fanno perdere il controllo, non mi fanno dormire.... Avevo anche scritto una favola dove i personaggi hanno una manopola sulla pancia, per regolare l'intensità di quello che provano. Manca ancora il finale.



Poi... poco a poco, ho fatto pace con questa parola. Mi sono resa conto che i miei adorati libri di poesia sono nati per catturare le emozioni, anche le più rarefatte e impalpabili. E che ci sono cose che non ammetterei mai di provare, ma che - per fortuna! - provano per me i personaggi dei libri.

Dopo un mese di "ribollire", la serata al Melograno è stata una sorpresa, una dolce emozione (ecco, divento stucchevole anch'io!):
saranno state le torte? Sarà stato imbattermi, appena entrata, in un quadro meraviglioso e misterioso di Julie Bolton che conoscevo solo in foto? O forse è merito del tappetone che chiamava capriole?

Sia quel che sia, avrei voluto catturare tutti i discorsi con un retino. Eravamo quasi tutte sconosciute, ma con rispetto, allegria e passione, è nato un dialogo su centomila cose. Centomila, giuro! Per esempio...



I libri "difficili": le mamme (questi organismi geneticamente modificati!) hanno la tentazione di proteggere i propri cuccioli da tutto: la morte, il dolore, l'Olocausto?? Per carità! I nostri cuccioli sono troppo piccoli, si spaventerebbero, non capirebbero... e ci dimentichiamo che i nostri cuccioli hanno a che fare ogni giorno con emozioni "toste": le mamme che sgridano, i coetanei che escludono, la rabbia di sentirsi impotenti.

Mi porto a casa un suggerimento: non ha senso aspettare l'occasione giusta per leggere un libro "difficile". L'occasione giusta sarà, purtroppo, un'occasione dolorosa.

Abbiamo detto mamme che urlano? Eh... inutile fingere che non succeda. E inutile farsi schiacciare dal senso di colpa. Che fatica però parlarne! Ho paura che temi come "mamma cattiva" o "senso di colpa" non vincerebbero mai. Per non parlare dei papà che urlano: quello è proprio un tabù.

(Che dite di un incontro sui "tabù"? Ne uscirebbero delle belle!).

Lettura o teatro? Abbiamo parlato di come e quanto teatralizzare i testi. Va bene, non va bene... alla fine concludiamo che ai bambini non interessa il come e il quanto: a loro interessa la storia!! E noi adulti possiamo continuare a vaneggiare su qualcos'altro...


Paure e strategie di difesa: puoi imparare a sconfiggere un lupo, trasformandoti in un lupo. Puoi scoprire il gusto di metterti una maschera e spaventare gli altri... ma che fare se poi resti lupo anche tu? È incredibile come un libro per bambini ("La maschera") possa andare così in profondità. In confronto a tanta grandezza, mi sono sentita piccola piccola...



Un altro libro speciale: "Questo posso farlo". C'è questa nidiata di uccellini che impara a volare, a nuotare, ad arrampicarsi. Ma uno di loro non ce la fa: lui no, lui no, lui no. Mentre Laura leggeva, nel silenzio della notte, avevo quasi paura. "Ma poi finisce bene, vero?" le ho chiesto. (Sì, finisce bene).


Vorrei vedere questo libriccino in tutti gli asili, in tutte le scuole, in tutti i luoghi dove i bambini fanno gruppo. E naturalmente nella mia libreria, per me e le mie cucciole.

Ed eccoci a fine viaggio. Tu chiamale, se vuoi, emozioni... ma nel nostro incontro LIA di ieri sera c'è entrato davvero tutto il mondo :-)

Eva

Emozioni a Verona (4a puntata): il racconto di Maria

Questa è la volta di Maria. Lei ha deciso di raccontarci le emozioni nei libri attraverso proprio i libri che ha scelto di portare all'incontro di Verona. 
Ana

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Batticuore e altre emozioni / Roberto Piumini, Annalaura Cantone. Giunti

Inizio con un le parole di un libro che non ho fatto in tempo a presentare ma che mi è caro perché amo le poesie e le filastrocche, e questa raccolta di Piumini racconta emozioni e sensazioni che coinvolgono il corpo umano con leggerezza, delicatezza e ironia.

Il plus è
che sono accompagnate dalle illustrazioni bellissime, allegre, simpatiche e originali di Anna Laura Cantone.

Batticuore

A volte, dentro, il cuore, d’improvviso,

si mette a battere furiosamente,

e batte, batte forte, tormentoso:

metti una mano sul petto: si sente.

Cos’è? Perché risuona quel tamburo?
 Scoppia la guerra? Una rivoluzione?

Nessuna guerra o battaglia, davvero:
 il cuore batte per un’emozione.

Un’emozione, oppure una stanchezza:
 il cuore dà un segnale, dà un avviso,

basta un po’ di paura, un po’di stizza,
 o che qualcuno ti abbia sorriso.

Il cuore batte sempre, per fortuna,
 ma qualche volta batte un po’ più forte

perché qualcosa, dentro, ti emoziona:

pericolo di vita, non di morte.



Emozioni / Mies Van Hout. Lemniscaat

Uno dei libri-catalogo che più amo.

Un albo che racconta gli stati d'animo attraverso le espressioni di alcuni pesci colorati (scelta molto particolare, dato che il pesce è l'emblema dell'inespressività!).

Presenta, su doppia pagina: da un lato l'illustrazione, dall'altro il testo.

Testo: minimo (un solo aggettivo descrive che cosa sta provando ciascun pesce).

Illustrazioni: colori che spiccano sulle pagine nere; la scelta di sfondi uniformi e statici amplifica la comprensione delle emozioni; i colori utilizzati per la pagina di testo riflettono lo stato d'animo descritto (il furibondo è rosso, l'imbronciato viola, il felice è celeste...). I tratti dei pastelli a olio sembrano semplici ma non lo sono: c'è un'attenta ricerca di resa cromatica (anche sul “segno” delle parole: la parola “triste” sembra piangere, “nervoso” e “confuso” tremano..).



Nel mio piccolo grande cuore / Jo witek, Gallucci

La storia di una bambina che vuole scoprire cosa si nasconde nel suo cuore: tanta confusione! Tanti sentimenti! Infatti la bimba sa che così come cambia il suo umore, anche il suo cuore, già dalla copertina, cambia forma, colore e dimensione.

Testo: semplice, qualche rima, molte metafore, racconta i sentimenti provati senza per forza voler dare una definizione.

Illustrazioni: divertenti e semplici. Mi piace: i cuori non hanno una forma stereotipata e precisa, sono asimmetrici e imperfetti (come i nostri, cuori!). Non mi piace: avrei una domanda per l'autrice la protagonista è un bambina (con fiocchi nei capelli e vestitino) perché solo le bambine fanno viaggi nel proprio cuore?.



Io dentro io fuori / C.Zanotti, A. Ferrari, Lapis

Un altro libro apparentemente semplice, che nelle sue poche pagine non si limita a presentare alcune situazioni della vita di un bambino, ma favorisce la consapevolezza del loro legame con le emozioni. Ciò che il bambino può provare scatena reazioni fisiche ed emotive, rese con allusioni e metafore che aiutano nella conoscenza del proprio sé.

Testo: sette frasi che presentano una doppia prospettiva, interiore ed esteriore, con semplicità e chiarezza, ed è quindi utilizzabile anche con bambini molto piccoli.

Illustrazioni: il contorno nero, il segno grosso anche se non definito, i colori accesi distribuiti in macchie, facilitano la comprensione e accentrano l'attenzione sul soggetto. Gli sfondi sono semplici: bianchi nella pagina affiancata che mostra il testo e la situazione “fuori”,colorati nella successiva doppia pagina che descrive metaforicamente le sensazioni provate “dentro”.

 


Uomo di colore / J. Ruillier, Arka. - Bambino di colore / Ale & Ale, Arka.

Un libro che mi ha molto colpito.

L'ho collegato al tema emozioni, sia perché riprende l'uso dei colori che l'uomo “bianco” cambia al mutare dei suoi stati d'animo, sia perché mi ha fatto provare emozioni diverse (dalla frustrazione di appartenere ad una razza che ancor oggi si crede superiore al divertimento per come viene sbeffeggiata da un bambino), e che mi ha già traghettato al prossimo tema: la diversità!

Testo: riprende un brano della tradizione orale africana e nel tempo ha subito diverse modifiche, ed infatti è diverso nelle due edizioni, nonostante il significato sia lo stesso.

La prima versione (ora fuori catalogo) è più diretta, più schietta. C'è differenza nell'uso della parola uomo anziché il successivo bambino, dalla presenza della morte, dal finale più esplicito.

Illustrazioni: molto differenti nelle due versioni, nella prima sono disegni fatti con i pastelli, vivaci e chiari ma forse fin troppo semplici, la seconda utilizza fotomontaggi (foto e disegni).

Vi lascio con l'ultimo libro (anche questo purtroppo non presentato!)




L'alfabeto dei sentimenti / J. Carioli, S.M. Possentini.

Un alfabetiere meraviglioso, con parole e immagini curatissime, cariche di intensità e profondità, delicate e raffinate, che spiccano sul bianco silenzioso e potente di tutto l'albo e raccontano 21 sentimenti. Fino alla Z finale:

Un sentimento zitto

sta lì. Certo che esiste.

Puoi essere contento

oppure molto triste

ma se non lo sai dire

a chi ti vive accanto

quel sentimento vive

per te. Per te soltanto.

Perciò, non fare il duro

Racconta quel che senti.

Ci sono le parole

per tutti i sentimenti.

Maria

EMOZIONARSI A VERONA - Laura e il primo incontro con LIA

Ho chiesto a Laura di raccontarci perché ha sentito così forte il desiderio di ospitare un incontro LIA al Melograno. Fortuna o destino l'incontro scelto fu per il tema "emozioni". Accogliere LIA sui cuscini dei Melograno è stato emozionante per tutte, ma il racconto di Laura... ecco, vi lascio alle sue parole.

Ana

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La mia passione per i libri ha radici lontane, mentre l'avvicinamento agli albi illustrati e alla letteratura per l'infanzia ha origini molto più recenti. Un vero e proprio colpo di fulmine, che mi colpi quando entrai in biblioteca con la mia bambina circa tre anni fa. 
Tutto mi apparve diverso. Travolta dalle immagini prima che dalle parole, capii che avevo trovato la dimensione altra che stavo cercando da quando mi ero avventurata nel nuovo capitolo della mia vita, l'essere mamma. 


Qualche mese fa, mentre cercavo in rete situazioni e persone con cui poter condividere questo viaggio di puro piacere, ho scoperto l'esistenza del gruppo LIA: era molto di più di ciò che speravo! Partecipare ad un loro incontro fu un passo obbligato per me. Era una fredda serata di dicembre, si parlava di 'Silent books', libri in cui la comunicazione passa esclusivamente attraverso le immagini, poesia affidata al tratto

 Terminato l'incontro ero in balia delle emozioni e ancora in viaggio tra le pagine degli albi presentati. Ritornando a piedi verso casa immediatamente pensai all'associazione con cui ho l'onore di collaborare in questo periodo della mia vita, incontro prezioso, il Melograno, che si occupa dal 1981 di accompagnare e stare accanto alle famiglie durante i delicati istanti in cui i bambini entrano nelle vite di donne e uomini.

Il calore ed il trasporto con cui ho sentito esprimersi il gruppo di Leggere Insieme Ancora mi hanno ricordato il sentire ed il fare delle Operatrici Melograno, per le quali il far posto e l'accogliere rimanendo in ascolto dell'altro sono prerogative fondamentali. Fare incontrare queste due realtà mi e' sembrata l'evoluzione naturale e accogliere nella nostra sede l'incontro sulle emozioni un regalo inaspettato.

Laura



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Ed ecco a voi di cosa abbiamo parlato quella sera...

martedì 17 febbraio 2015

Perché firmare: petizione su charge.org contro la legge "Concorrenza"

Qualche giorno fa Alice della Puppa, titolare della libreria Baobab, ci ha chiesto nel gruppo LIA (e non solo) di firmare una petizione per chiede che dalla bozza di disegno di legge "Concorrenza" venga stralciato l'articolo che prevede la totale liberalizzazione nella rivendita dei libri in abrogazione della legge Levi. Per 1000 motivi, non che per il fatto di essere una delle admin di Leggere insieme... ancora! e quindi anche sostenitrice delle librerie indipendenti (con il sogno di avere una mia, come quasi tutte noi amanti dei libri per bambini... o no?), il tema mi sta a cuore. Ma sono una persona molto "precisina" (termine usato spesso da mio marito) e prima di firmare leggo la lettera piccola di ogni contratto. Quindi, ho chiesto ad Alice di spiegarmi cosa cambia, come la proposta di liberalizzazione danneggia le librerie, ecc. Per firmare consapevolmente, per principio e non solo per amicizia! 

lunedì 16 febbraio 2015

ARTE: incontro LIA a Villafranca

Ed eccomi, alzata presto una domenica mattina per raccontavi l'incontro di Leggere insieme... ancora! con argomento ARTE.

Un tema molto molto ampio, come tutti fin ora. Comincio a pensare che cercando cercando di tutti i temi si potrebbero presentare mille libri! Tutto dipende dal punto di vista, da come si affronta un tema specifico...

Con ARTE potremo parlare di:

venerdì 13 febbraio 2015

Il quadro più bello del mondo

Può un libro portarti nella mente del geniale Mirò?
Può un libro far capire cosa succede quando un artista si trova davanti alla tela bianca?
Può un libro dare vita ai colori?


Bene, decisamente si! Un libro può questo e altro. Un libro può tutto. Ma

giovedì 12 febbraio 2015

ARTE

Questo venerdì andrò al mio primo incontro sull'arte nei libri per bambini, il tea di febbraio del gruppo LIA. Ci ho messo un po a mettermi ad studiare nonostante il tema mi stia a cuore. Trovare dei bei libri sull'arte per i bambini non è facile... ma parlare di arte con i bambini è molto molto semplice! 

martedì 10 febbraio 2015

Intervista a Hervé Tullet

 
Febbraio è il mese che Leggere insieme ancora ha dedicato all'arte. 
Per l'occasione vi propongo una intervista a Hervé Tullet, 
per parlare dei suoi libri pieni di arte! 
Lui è stato così gentile da rispondere alle mie domande e sono onorata di aver fatto questa chiacchierata con lui. Grazie mille ancora! 
Ana


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I suoi libri sono stati sempre definiti come "libro gioco" "libri per giocare" o "libri interattivi". Cosa significa per lei GIOCARE? E qual'è l'importanza dei libri interattivi?
Penso che, in un modo o nel altro, tutti gli artisti giocano con i loro pubblico: uno scrittore, un pittore persino un musicista. Dunque io non faccio altro che quello che ogni persona creativa fa: cercare di rafforzare un collegamento con i miei lettori. 

Nei miei libri cerco di creare uno spazio di dialogo tra l'adulto e il bambino. L'adulto sa leggere; il bambino non è capace di leggere ma sa reagire. Nei miei libri tutti possono avere una reazione collegata allo spazio libro. 

Penso di aver avuto l'idea quando scoprì che c'era quello spazio, il vuoto, dove i lettori, sia adulti che bambini, potevano reagire, interpretare, giocare con il libro senza necessariamente leggere le parole. 




Quando ha veramente trovato il suo stile? Da dove arriva l'ispirazione? Come ci si sente ad essere chiamato "Il principe dei libri prescolari"? 

E' stato un giornalista a darmi quel nome! Non mi sento "il principe dei libri prescolari". Sono solo una persona che cerca (e devo dire con relativo successo) di creare libri per leggere, giocare e utilizzare durante i miei workshop.  


L'ispirazione arrivò sicuramente durante molti incontri a scola: visitare, interagire e lavorare con i bambini mi insegnò fino a dove potevo arrivare e quanto potevo giocare! Stranamente, il "vocabolario" del mio stile era già lì fin dal primo libro ma io non lo sapevo. Ho soltanto cercato di capire quale fosse la reazione al mio primo libro per poi creare il secondo e così ancora e ancora... Ogni mio libro è in simbiosi con quello precedente e con quello successivo, come una linea continua. 


Siamo lettrici accanite di libri per bambini. Così abbiamo notato che gli autori di questi libri hanno qualcosa di speciale: non hanno perso il bambino che è in loro. C'è ancora un bambino in lei? Come si sente quando lavora insieme ai bambini' Quali sono le reazioni quando legge insieme a loro "Un Libro"? 


Io creo sempre i miei libri consapevole del fatto che un giorno, prima o poi, lo leggerò ai bambini. Non ho però tanti ricordi della mia infanzia e questo è forse il motivo che mi rende così felice nel fare quello che faccio: e come se vivessi ora le cose che non ho vissuto quando ero bambino. 

La cosa più importante per me fu il momento (anche prematuro nel mio caso) quando scoprì come avrei potuto essere utile come autore: andare a scuola ed essere parte di quel campo da seminare... Essere capace grazie al mio lavoro di "nutrire" i librai, i maestri con idee con le quali potessero giocare ed scoprire nuovi modi di "lavorare" con i bambini. 



Da "Come papà ha incontrato la mamma"  a "Colori"... ha un libro preferito? 

Ogni mio libro crea la propria storia dopo la pubblicazione e, senza dubbio, io amo ognuno di loro. Forse "Io sono Blop" è quello che mi ha stupito di più. Da quello che io avevo messo dentro (una forma ripetitiva)a quello che poi ha generato in me e negli altri una volta pubblicato. Pensavo che il libro sarebbe stato vissuto come un po' più severo del solito, difficile, teorico o "stretto" ma alla fine il risultato è un libro molto accessibile, anche per i più piccoli e porta a fare tantissime attività che non avrei mai pensato potesse innescare. 




Abbiamo chiesto alle mamme del nostro gruppo di chiedere ai loro bambini cosa sia l'arte. Quale sarebbe la sua risposta? Cosa è l'arte? Cosa dovrebbe essere secondo lei? 

Per me l'arte apre la mente. Posso trovare arte ovunque, anche solo camminando nel mio quartiere. Arte è un modo di vedere quello che ci circonda, una scarpa, una finestra, una macchia nel pavimento... 

I bebè sono i migliori artisti. Loro non sanno niente, scoprono tutto, con tutti i loro sensi, come qualcosa di nuovo e interessante.
L'arte ci aiuta a tornare a questa sensazione, senza parole, idee o pregiudizi, e a vedere il mondo in modo diverso, come qualcosa di nuovo. 



… per quanto tempo pubblicherà ancora libri per bambini?

Libri per bambini? Per sempre!
Faccio anche altre cose al momento, ad esempio dipingo. Però la mia mente vola sempre ai libri per bambini che sono il cuore del mio lavoro. 

Il primo libro che ricorda?
"la chevre de monsieur seguin" di Alphonse Daudet (Una capra, un lupo... la capra muore... terribile, angosciante)

Ultimo libro letto
"On the road" di Jack Kerouac

Fuoco! Cosa deve assolutamente salvare? 
I miei quaderni di appunti. 

Il personaggio letterario che più l'assomiglia? 
Martin Eden di Jack London

Un autore con cui andare a prendere una caffè?
Francois Truffaut nel 1958
In ferie?
Miles Davis nel 1970
Uno da sposare?
La nascita di Venere di Botticelli... forever! 
   
Un libro da regalare a la persona che ami. 
Jazz di Henri Matisse

Il libro che meno è piaciuto e quello che ha odiato. 
Alcune volte si può odiare un libro ma poi torni a leggerlo e te ne innamori, quindi... 

Quale libro avrebbe voluto scrivere o illustrare? 
Un libro di cucina in collaborazione con una chef. 
   
3 libri per bambini da lasciare alle future generazioni. 
Piccolo Blu e Piccolo Giallo di Leo Lionni
I prelibri di Munari
Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak

3 libri che non possiamo assolutamente perdere
Il
libro dell'inquietudine di Fernando Pessoa
Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke
Libro d'Ombra di Junichiro Tanizaki

Giallo, rosso o blu?
Arancione, verde e porpora!



Tutte le foto di questo post provengono del sito ufficiale di Hervé Tullet e sono state postate con il suo permesso!