martedì 10 febbraio 2015

Intervista a Hervé Tullet

 
Febbraio è il mese che Leggere insieme ancora ha dedicato all'arte. 
Per l'occasione vi propongo una intervista a Hervé Tullet, 
per parlare dei suoi libri pieni di arte! 
Lui è stato così gentile da rispondere alle mie domande e sono onorata di aver fatto questa chiacchierata con lui. Grazie mille ancora! 
Ana


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I suoi libri sono stati sempre definiti come "libro gioco" "libri per giocare" o "libri interattivi". Cosa significa per lei GIOCARE? E qual'è l'importanza dei libri interattivi?
Penso che, in un modo o nel altro, tutti gli artisti giocano con i loro pubblico: uno scrittore, un pittore persino un musicista. Dunque io non faccio altro che quello che ogni persona creativa fa: cercare di rafforzare un collegamento con i miei lettori. 

Nei miei libri cerco di creare uno spazio di dialogo tra l'adulto e il bambino. L'adulto sa leggere; il bambino non è capace di leggere ma sa reagire. Nei miei libri tutti possono avere una reazione collegata allo spazio libro. 

Penso di aver avuto l'idea quando scoprì che c'era quello spazio, il vuoto, dove i lettori, sia adulti che bambini, potevano reagire, interpretare, giocare con il libro senza necessariamente leggere le parole. 




Quando ha veramente trovato il suo stile? Da dove arriva l'ispirazione? Come ci si sente ad essere chiamato "Il principe dei libri prescolari"? 

E' stato un giornalista a darmi quel nome! Non mi sento "il principe dei libri prescolari". Sono solo una persona che cerca (e devo dire con relativo successo) di creare libri per leggere, giocare e utilizzare durante i miei workshop.  


L'ispirazione arrivò sicuramente durante molti incontri a scola: visitare, interagire e lavorare con i bambini mi insegnò fino a dove potevo arrivare e quanto potevo giocare! Stranamente, il "vocabolario" del mio stile era già lì fin dal primo libro ma io non lo sapevo. Ho soltanto cercato di capire quale fosse la reazione al mio primo libro per poi creare il secondo e così ancora e ancora... Ogni mio libro è in simbiosi con quello precedente e con quello successivo, come una linea continua. 


Siamo lettrici accanite di libri per bambini. Così abbiamo notato che gli autori di questi libri hanno qualcosa di speciale: non hanno perso il bambino che è in loro. C'è ancora un bambino in lei? Come si sente quando lavora insieme ai bambini' Quali sono le reazioni quando legge insieme a loro "Un Libro"? 


Io creo sempre i miei libri consapevole del fatto che un giorno, prima o poi, lo leggerò ai bambini. Non ho però tanti ricordi della mia infanzia e questo è forse il motivo che mi rende così felice nel fare quello che faccio: e come se vivessi ora le cose che non ho vissuto quando ero bambino. 

La cosa più importante per me fu il momento (anche prematuro nel mio caso) quando scoprì come avrei potuto essere utile come autore: andare a scuola ed essere parte di quel campo da seminare... Essere capace grazie al mio lavoro di "nutrire" i librai, i maestri con idee con le quali potessero giocare ed scoprire nuovi modi di "lavorare" con i bambini. 



Da "Come papà ha incontrato la mamma"  a "Colori"... ha un libro preferito? 

Ogni mio libro crea la propria storia dopo la pubblicazione e, senza dubbio, io amo ognuno di loro. Forse "Io sono Blop" è quello che mi ha stupito di più. Da quello che io avevo messo dentro (una forma ripetitiva)a quello che poi ha generato in me e negli altri una volta pubblicato. Pensavo che il libro sarebbe stato vissuto come un po' più severo del solito, difficile, teorico o "stretto" ma alla fine il risultato è un libro molto accessibile, anche per i più piccoli e porta a fare tantissime attività che non avrei mai pensato potesse innescare. 




Abbiamo chiesto alle mamme del nostro gruppo di chiedere ai loro bambini cosa sia l'arte. Quale sarebbe la sua risposta? Cosa è l'arte? Cosa dovrebbe essere secondo lei? 

Per me l'arte apre la mente. Posso trovare arte ovunque, anche solo camminando nel mio quartiere. Arte è un modo di vedere quello che ci circonda, una scarpa, una finestra, una macchia nel pavimento... 

I bebè sono i migliori artisti. Loro non sanno niente, scoprono tutto, con tutti i loro sensi, come qualcosa di nuovo e interessante.
L'arte ci aiuta a tornare a questa sensazione, senza parole, idee o pregiudizi, e a vedere il mondo in modo diverso, come qualcosa di nuovo. 



… per quanto tempo pubblicherà ancora libri per bambini?

Libri per bambini? Per sempre!
Faccio anche altre cose al momento, ad esempio dipingo. Però la mia mente vola sempre ai libri per bambini che sono il cuore del mio lavoro. 

Il primo libro che ricorda?
"la chevre de monsieur seguin" di Alphonse Daudet (Una capra, un lupo... la capra muore... terribile, angosciante)

Ultimo libro letto
"On the road" di Jack Kerouac

Fuoco! Cosa deve assolutamente salvare? 
I miei quaderni di appunti. 

Il personaggio letterario che più l'assomiglia? 
Martin Eden di Jack London

Un autore con cui andare a prendere una caffè?
Francois Truffaut nel 1958
In ferie?
Miles Davis nel 1970
Uno da sposare?
La nascita di Venere di Botticelli... forever! 
   
Un libro da regalare a la persona che ami. 
Jazz di Henri Matisse

Il libro che meno è piaciuto e quello che ha odiato. 
Alcune volte si può odiare un libro ma poi torni a leggerlo e te ne innamori, quindi... 

Quale libro avrebbe voluto scrivere o illustrare? 
Un libro di cucina in collaborazione con una chef. 
   
3 libri per bambini da lasciare alle future generazioni. 
Piccolo Blu e Piccolo Giallo di Leo Lionni
I prelibri di Munari
Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak

3 libri che non possiamo assolutamente perdere
Il
libro dell'inquietudine di Fernando Pessoa
Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke
Libro d'Ombra di Junichiro Tanizaki

Giallo, rosso o blu?
Arancione, verde e porpora!



Tutte le foto di questo post provengono del sito ufficiale di Hervé Tullet e sono state postate con il suo permesso!