lunedì 22 giugno 2015

Il gender in Germania

tratto da http://www.butac.it/


Queste notizie sono state parecchio condivise su facebook ultimamente. 
Germania lezione gender bimbi svengono a scuola
Germania: lo scandalo dei genitori incarcerati

Ecco, io ho pensato fin da subito a una menzogna perché chiamarla buffala non si può. Oltre ad aver trovato conferma in questo articolo mi devo ritenere una donna fortunata perché, grazie a facebook, ho degli amici fantastici che mi scrivono per raccontarci la verità, direttamente dalla Germania! Vi riporto le parole della mia amica:

Credere nell'Amore: di religione, scuola, libri e "indottrinamento"

Questo post nasce da una piccola discussione su facebook con delle amiche. La discussione è nata da questa mia riflessione sul discorso del Papa di cui vi accennavo ieri QUI




Leggendo il discorso senza tutti i riferimenti a "mamma e papà", soffermandosi soltanto sulla parola amore, il messaggio del Papa sarebbe bellissimo. Purtroppo con questa parte che riporto tra virgolette mi ha confermato quanto sono in realtà lontana da lui... "I nostri ragazzi, ragazzini, che incominciano a sentire queste idee strane, queste colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima e la famiglia deve agire contro questo. Mi diceva, due settimane fa, una persona, un uomo molto cattolico, bravo, giovane, che i suoi ragazzini andavano in prima e seconda elementare e che la sera, lui e sua moglie tante volte dovevano “ri-catechizzare” i bambini, i ragazzi per quello che riportavano da alcuni professori della scuola o per quello che dicevano i libri che davano lì. Queste colonizzazioni ideologiche, che fanno tanto male e distruggono una società, un Paese, una famiglia. E per questo abbiamo bisogno di una vera e propria rinascita morale e spirituale."

domenica 21 giugno 2015

Credere nella bellezza dell'amore: la famiglia è AMORE

Sono tornata dalle ferie. Nei giorni prima della partenza si parlava molto di questa teoria perché si avvicinava la Giornata  della Famiglia a Roma. Ieri ho guardato il telegiornale per sentire della manifestazione... giornalisti che parlano della teoria del Gender come un fatto, non si porgono domande, chiedono spiegazione come se il tutto fosse VERO e danno per scontato che si insegni a scuola un non so cosa sulla masturbazione! Non chi mi sorprenda.... il tipo di giornalista, intendo.



In questi giorni in tanti condividono post e pensieri. Perché non si può, NON SI DEVE PIU', restare indifferenti, perché bisogna leggere ed informarsi. E allora facciamo chiarezza:

martedì 16 giugno 2015

La zattera


Sono fortunata. Ho deciso di abbonarmi ad Orecchio Acerbo ormai 2 anni fa. E non delude mai! Trovi i libri a sorpresa nella posta prima della loro uscita in commercio. Le mie amiche libraie mi perdoneranno, tanto abbonandomi a inizio anno ho già dimenticato la cifra e continuo ad andare in libreria ;) Per chi fosse interessato all'abbonamento sul sito di Orecchio Acerbo trovate tutte le modalità. Abbonandosi a inizio anno si sanno i titoli del primo semestre mentre se aspettate potrete sapere tutti i titoli e ricevere ad agosto un bel pacco con tutte le uscite precedenti. Attenzione, Orecchio Acerbo crea dipendenza... Si può anche fare semestrale, ma conviene di meno.

Questo mese ho trovato 2 libri meravigliosi: "La Piscina" e "La Zattera". Che voglia di spiaggia e mare, mamma mia! Ma sopratutto che voglia di lentezza, di pausa, di vacanza... di leggere! 

lunedì 15 giugno 2015

Un pomeriggio a Milano

Milano, 13 giugno 2015

Il gruppo LIA decide di riunirsi una sabato pomeriggio e io.... ecco, io decido di andarci! Era da molto che volevo conoscere Maria anche se leggendo sempre Scaffale Basso un po è come conoscerla. Ma Leggere è nato per la necessità di contatto visivo e di pelle, e io non vedevo l'ora di abbracciarla. Non me ne vogliano le altre.... ma Maria è speciale. Una forza della natura! Ha una risata contagiosa, un sorriso che illumina e uno sguardo, sopratutto quando è concentrata a guardare una illustrazione... insomma è speciale! Lo immaginavo... ne ho avuto conferma! 

Quindi ho preso il treno e mi sono dedicata a me e a LIA per una giornata intera (o quasi). Partenza 12.40. Due intere ore per leggere in pace senza.... "mamma! dov'è...? ho fame, mi scappa la pipì, mi leggi una storia? ecc ecc ecc"

SIAMO


“E da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.” 

PABLO NERUDA

sabato 13 giugno 2015

L'altra rivoluzione

QUANDO SAPRAI CHE SON MORTO

Quando saprai che sono morto
non pronunciare il mio nome
perché si fermerebbe
la morte e il riposo.
Quando saprai che sono morto di
sillabe strane.
Pronuncia fiore, ape,
lacrima, pane, tempesta.
Non lasciare che le tue labbra trovino le mie dieci lettere.
Ho sonno, ho amato, ho raggiunto il silenzio.

(Ernesto Che Guevara de la Serna)


Esiste un Guevara poeta, educato alla letteratura da una madre che gli ha insegnato il francese e gli ha fatto conoscere Rimbaud, Baudelaire e tanti altri. Lo ha nutrito di parole con amore. Non stupiamoci se ci ha lasciato versi bellissimi. L'asma non intacca la poesia. La crudeltà dell'uomo sull'uomo, la sua violenza, non è capace di futuro. Nei villaggi dove andava insegnava a vecchi e bambini, a donne ed adulti, a leggere e scrivere. Sapeva che l'emancipazione di un popolo parte proprio dalla cultura. La rivoluzione si compie con una penna, un quaderno e un libro.

(da un post di Facebook di Massimo, un libraio speciale che condivide sempre cose speciali) 

venerdì 5 giugno 2015

Il dizionario del primo giorno di scuola

Si, si lo so, per il primo giorno di scuola manca ancora un pochino ma noi abbiamo già iniziato i preparativi. Abbiamo tanta tanta voglia di imparare a leggere e a scrivere! 

Ormai 2 mesi fa abbiamo preparato la zona studio, un tavolo di fronte al tavolo di mamma. 2 tavoli uguali, per stare insieme, per studiare insieme. Ci manca la sedia. Dobbiamo cercarla accuratamente. La sedia è importante. 



Poi dobbiamo prendere l'astuccio, lo zaino e tutte quelle cose. Ma prima di tutto dobbiamo rendere il tavolo il posto perfetto per studiare. Fin dal primo giorno. Bisogna fin da subito creare una abitudine. Di cosa abbiamo bisogno, quindi? 

Per me è semplice. Devo solo pensare a quello di cui ho bisogno io per preparare il tavolo di Lucia al meglio:
- Matita, penne, matite colorate, forbice, colla.... in pratica tutto quello che abbiamo anche nello astuccio. Tutto a portata di mano.
- Fogli
- Un quaderno dove scrivere, dove io possa mettere le lettere da copiare prima di farlo nel quaderno di scuola.
- Una agenda o diario e la settimana scolastica plastificata e sempre disponibile. 
- Una mappa (meglio un mappamondo)
- Un dizionario della lingua italiana

Bene, l'altro giorno su FB ho scritto che avrei regalato a mia figlia, per il primo giorno di scuola, un ottimo dizionario da conservare tutta la vita. Mi hanno risposto che è presto, che il dizionario va chiesto a fine della seconda, e che l'inizio della scuola è già sufficiente trauma. 

Sono rimasta un attimo sconvolta. Ed è per questo che oggi scrivo. Non mi piace fare polemica, evito quando posso, quindi ho lasciato perdere. Ma vorrei davvero dire la mia. 

Intanto, il dizionario è necessario fin da subito, secondo me. Lo so, io potrei spiegare a Lucia le parole che non capisce o non conosce, oppure... potrei cercarle nel suo dizionario insegnandole che avrà sempre un posto dove andare a cercare il significato delle parole, un libro tutto suo. Così posso insegnarle fin da piccola l'importanza delle parole, della ricerca, degli strumenti che abbiamo per imparare. Logico, magari il primo anno non saprà cercare da sola; avrà il mio aiuto. Ma perché aspettare ad aprire un dizionario solo quando la scuola lo chiede? Io lo uso spesso, quando ho dei dubbi su come si scrive una parola (e dato che sono una mamma straniera sarà utile anche a me per aiutarla, sopratutto con le doppie lettere, ad esempio). 

Inoltre è un regalo simbolico, che accompagnerà la sua crescita. Io avevo un grosso dizionario, di mio padre, che consultavo spesso. A volte, la sera, cercavamo delle parole sconosciute per imparare cose nuove. Mia mamma, che lavorava in banca, aveva sempre a portata di mano un dizionario della lingua e uno di sinonimi e contrari, perché anche quando scrivi una relazione per far concedere un mutuo è bene non dimenticare la forma, non ripetere parole, e quindi il dizionario di sinonimi e contrari diventa fondamentale, per qualsiasi lavoro. Anch'io ho i miei dizionari, che ho portato con me il primo giorno di lavoro in un hotel... Insieme ai dizionari di lingua (inglese, tedesco, francese) 

Imparare a usare un dizionario è importante. E non è mai presto per iniziare. Per la fine della scuola invece il regalo sarà una penna stilografica, stesso regalo che i miei fecero a me e che tuttora utilizzo. Scrivere con la stilografica ha un gusto particolare. 

Ana - 20.04.96


Poi ci sarebbe molto da dire sul "trauma" della scuola. Ma trauma perché? Perché devono stare seduti? Perché conoscono persone nuove? perché devono seguire delle regole? Perché poi a casa ci sono i compiti? Ma ovvio, ogni fase della vita porta un cambiamento ma chiamarlo trauma mi sembra davvero esagerato. Forse è un trauma più per noi, per l'impegno richiesto poi a casa. Ma imparare è divertente! Chi di voi, oggi, non vorrebbe tornare a studiare magari quelle materie che ci piacciono di più? Nel mio caso (e di molti di voi che mi leggete) chi non vorrebbe studiare un po di "letteratura per l'infanzia"? 

Giusto, a scuola bisogna studiare tutto, non solo le materie che ci piacciono di più. Ma se noi genitori mostriamo entusiasmo e fiducia, perché dovrebbe essere un trauma? La parola trauma è davvero troppo in questo contesto... veri traumi sono altri, no? Credo davvero che il, chiamiamolo "impatto", sia più sul non essere alla altezza di quello che noi grandi ci aspettiamo da loro. Almeno, se penso a quando ero io che andavo a scuola, ecco, la mia paura era deludere i miei. Crescendo ho imparato che in realtà non volevo deludere me stessa. Ma per arrivare a questo passano anni. Quindi sta a noi genitori incoraggiare, non forzare, aiutare e... lasciare il tempo per giocare. Far si che il tempo libero sia davvero LIBERO! 

Quindi ne arrabbiarsi se non sono all'altezza delle nostre aspettative 
ma nemmeno vantarsi se saranno bravi. 

Un altro giorno vi racconterò il mio "piano di attacco" e un po di libri che, come ogni mamma che si affaccia alla scuola elementare, sto divorando. Per me e per lei. Poi, si sa, le pillole di pazienza ancora non le hanno inventate ma... se le trovate battete un colpo!