martedì 9 febbraio 2016

All'ombra del lungo camino - Andrea Molesini

Per la Giornata della Memoria mi sono posta alcune domande. Anzi, ho posto una domanda agli amici di Leggere insieme ancora. Era questa:

"Come sapete io sono spagnola e la Shoah io l'ho scoperta da grande (ma grande grande alle superiori). Spagna durante la Seconda Guerra Mondiale rimasse "neutrale" e quando io ero piccola ancora non si parlava dei campi, di ebrei (e non solo!) ecc. Ora mi ritrovo a fare la mamma in Italia, un paese che ha vissuto in prima persona questa Guerra e dove ci sono ancora i ricordi dei nonni che l'hanno vissuta. Voi, come l'avete vissuta da piccoli? Cosa vi raccontavano? E oggi cosa raccontate?"

Tra i molti consigli Alice mi ha detto di leggere "La Repubblica delle Farfalle" e "All'ombra del lungo camino" che ho avuto la fortuna di trovare usato. Quindi l'ho subito acquistato. E, ovviamente, letto.


Non avrei mai pensato di poter sorridere leggendo un libro che parla e descrive i campi di concentramento nazisti. Ma mi è successo. Dopo lo shock iniziale mi sono rilassata e mi sono goduta la lettura di questa storia che penso sia perfetta per affrontare l'argomento con i ragazzi dalla Prima Media (anche 5a elementare.....) Tenete conto che nella premessa l'autore ci spiega che la storia è vera, tutta vera! 

Dalla quarta di copertina: "In un lager nazista uno zingaro e un ragazzo ebreo stringono amicizia e si confortano a vicenda, nonostante la fame e la crudeltà cui i loro aguzzini li sottopongono. Ma quando ai prigionieri viene ordinato di costruire un forno dall'imponente camino, diventa chiaro che non c'è più speranza, e che l'eliminazione di massa è vicina. Ed ecco che, quando gli abitanti del campo sono ormai alla disperazione, lo zingaro e il ragazzo vengono soccorsi da alcuni singolari "aiutanti magici": due fantasmi un po' bisbetici e una puzzola parlante, apparizioni misteriose che forse sono soltanto l'ombra di un sogno, o forse no... Una storia toccante e avvincente sul potere della fantasia." 

Ecco... io non ho letto niente di tutto questo. Mi sono lanciata nella lettura senza sapere cosa aspettarmi. Quando, al quarto capitolo, compaiono i fantasmi, ecco che penso "ma... mah?". Invece loro, i fantasmi, e la puzzola, sono personaggi importanti. Come per lo spaventapasseri, il leone e l'uomo di latta del Mago di OZ, anche loro rappresentano qualcosa in questa storia: coraggio, forza interiore, voglia di non arrendersi. La puzzola a mio avviso rappresenta la voglia di non lasciare che i nazisti riescano a fare diventare degli animali questi uomini ridotti pelle e ossa. 

"- Hai ragione, Schulim - disse infine. - 
Quello che davvero vogliono è farci simili a bestie così, quando ci uccideranno, uccideranno delle bestie, non degli uomini. 
Ma finché avremo memoria e sapremo dare il giusto nome a ogni cosa, noi resteremo uomini e, a dispetto delle botte, della fame e delle umiliazioni, li costringeremo a uccidere degli uomini: così, fino alla fine dei tempi, gli assassini verranno chiamati assassini."  

All'ombra del lungo camino 
Andrea Molesini
ed. Mondadori