domenica 14 febbraio 2016

Mani di Stelle

Ho scoperto questo libro preparando l'incontro di Leggere insieme ancora sui nonni (che potete leggere qui). D'allora ne volevo parlare. Lo volevo raccontare. Perché quando l'ho letto la prima volta, lo ricordo ancora, ero in giardino n compagnia di ben 6 bambini che urlavano. E io leggevo... e a un certo punto ho cominciato a piangere. Ma non era tristezza. Piangevo per la bellezza del testo e del gesto del nonno. L'ho passato a mia suocera che sedeva vicino a me. E questo libro ha conquistato anche lei. Non mi ha mai detto cosa l'abbia colpita, se il ricordo del nonno che ai suoi nipoti manca oppure la magia della relazione nonno - nipote che lei è così fortunata di godere ogni giorno (visto che noi viviamo sopra di lei). Ma a un certo punto anche a lei è spuntato un sorriso. Commosso. Ora ve lo racconto...


Una storia che inizia con "C'era una volta...". Già partiamo bene! Racconta in prima persona la vita e i ricordi di un nipote, un nipote che parla con tanto amore di suo nonno e delle cose "magiche" che riusciva a fare con lui. 



"Quando eravamo noi era b-e-l-l-i-s-s-i-m-o!" 

Il racconto parte dal lavoro del nonno, un medico. La voce narrante ci racconta di giochi e giornate passate insieme a nonno Alfio:
caccia al tesoro in casa per scovare le amate figurine; pomeriggi in bicicletta; l'ascolto dei racconti del nonno, storie che "raccontate da lui, sembrano più belle".

Il nonno riesce a far diventare ogni singolo gesto quotidiano una impresa meravigliosa, una avventura. 
"Io e il nonno avevamo i nostri segreti. Le persone che hanno segreti sono persone che si vogliono bene." 


Il segreto del nonno era... che avrebbe voluto fare il falegname, ma era stato costreto a studiare medicina. Così il suo hobby era la falegnameria e nel suo laboratorio che nonno e nipote passavano ore insieme. 

"io gli regalavo i miei disegni e lui li incorniciava e li appendeva nel suo studio e nella sala d'attesa, mica come papà che li infila sempre nella tasca della portiera della macchina o la mamma che li chiude nel cassetto della scrivania. Il nonno diceva che i pensieri vogliono l'aria. Aria, aria..." 



Continua il narratore a ricordare... il nonno e il gelato, il cinema, gli scherzi alla nonna... e, alla fine, il nonno che viene a vivere a Milano per curarsi. 


"Nonno Alfio mi regalò una scatola che avevamo costruito insieme"


Un regalo che riempirà il nostro protagonista di dolcezza, emozioni e ricordi. Il nonno chiede al nipote di riporre nella scatola un ricordo, un pensiero... una sola parola. Da scrivere su carta colorata ogni volta che si sentirà solo. Così, nei giorni che suo nonno li mancherà, quando vorrà averlo ancora vicino, basterà aprire la scatola e scegliere un foglietto. 



Scopriamo quindi chi è il nostro narratore. E' il nipote diventato nonno a sua volta che racconta la sua storia mentre regala a sua nipote Camilla una nuova "scatola del nonno" da riempire ancora di foglietti. Per restare sempre accanto a lei. 


Un libro che va diretto al cuore:
- a ricordare la me nipote insieme alla nonna
- a rimproverare la me mamma che non da la giusta importanza ai disegni e non trova il tempo per i compiti o per, semplicemente parlare, perché sempre impegnata a fare altro.
- a rimpiangere la nonna che i miei figli avrebbero potuto avere e non hanno.
Un libro bello, bellissimo! Che fa piangere. Pura poesia. Intenso. parla della morte nella maniera più naturale possibile. Perché nessuno muore davvero finché rimane nella nostra scatola di ricordi. 

Mani di stelle 
di Lorella Rotondi 
illustrazioni di Angela Di Corato
Lineadaria ed. 

"Andandosene i nonni ci affidano una poesia di parole e di colori. Andandosene ci lasciano, ma sappiamo che restano con noi"