giovedì 30 giugno 2016

80 miglia

80 miglia
Antonio Ferrara
Einaudi Ragazzi

"George mi guardò tutto serio, si lisciò i baffi e disse che non era un bugiardo, Joe. Disse che la Union Pacific assoldava i cacciatori per cacciare i bufali con cui sfamare gli operai della ferrovia, e assoldava quelli come Joe, che sapevano parlare, per dar da mangiare sogni agli operai e ai coloni. E disse che i sogni ci volevano, per fare le cose, perché senza sogni non fabbricavi niente." 


Un bambino nell'America del "far west", un treno che deve avanzare per unire mare con mare, un raccontastorie, gli indiani, i buffali, i coloni e gli operai del treno. E persino Buffalo Bill che fa capolino in questa avvincente storia.  

Billy è un ragazzo che aiuta i suoi nelle faccende della fattoria. Si alza all'alba, munge le mucche, da da mangiare agli animali, bada ai cavalli. Ma da quando il treno è arrivato in città Billy non può fare a meno di andare al Saloon a sentire parlare Joe. Joe, che racconta le meraviglie che si trovano 80 miglia a Ovest. Affascinato dalla potenza della nera locomotiva, la mattina della partenza del treno, Billy decide di scappare di casa di andare anche lui a Ovest. 

Inizia così la sua avventura come "operaio" delle Union Pacific. Tra il lavoro, le storie di Joe e la scoperta dell'amicizia e l'amore. Tra le righe parliamo anche di rispetto e accoglienza e impariamo non poca storia sulla verità della lotta dei "nativi americani". 

"(...) disse che Coda Macchiata gli aveva detto che gli indiani avrebbero accettato l'offerta del Grande Capo di Washington di comprare la loro terra, perché sapevano che altrimenti i bianchi potevano venire a prendersela coi fucili. Solo che Coda Macchiata non capiva come potevano, i bianchi, comprare o vendere il cielo, l'erba o il colore della terra, che non erano di nessuno ed erano sacri per tutti.

Billy si chiederà se sia giusto uccidere gli indiani, se sono stati loro oppure i bianchi ad iniziare la guerra. Imparerà cosa è la speranza e crescerà consapevole che per raggiungere i propri sogni bisogna, a volte, abbandonare altri. 

"Mi venne da pensare che era così, la vita, un posto dove, per fare quello che ti piaceva fare, dovevi sempre combattere e non te ne potevi stare mai tranquillo."  

Alla fine del libro troviamo un piccolo testo che spiega la vera storia degli indiani, molto interessante, con link utili per approfondire la loro storia. Ho imparato anch'io cose che non sapevo e di questo, come sempre, sono grata ai LIBRI e a chi gli fa. 

lunedì 27 giugno 2016

Mia sorella Summer

Mia sorella Summer 
Ruth White 
Traduzione: A. Ragusa
Mondadori


"Quella sera mi ritrovai a pensare che stava diventando sempre più difficile voler bene a Summer e perdonarle le sue stranezze. E quando scoprii quel pensiero dentro la mia testa, mi sentii così in colpa che corsi in camera per darle una occhiata e abbracciarla, convinta di trovarla addormentata." 


Non ricordo come questo libro sia arrivato da me. Probabilmente un consiglio. Credo dopo aver letto "Mio fratello simple". Certo è che era da un po in attesa di essere letto. Arrivato il suo turno ho capito. Prima del viaggio di quest'anno in Spagna per trovare mia mamma non avrei mai potuto leggerlo. Prima di perdonare la vita per avermi portato via la mamma che avevo un tempo e lasciare al suo posto il contenitore che oggi è, mi avrebbe fatto troppo male questo libro. Oppure mi avrebbe aiutata. 


"Soltanto allora mi resi conto che da qualche parte sulle colline avevo assorbito l'idea -per osmosi, avrebbe detto il professor Pinkney - che la pazzia fosse uno scheletro da tenere sotto chiave. (...) Pensai a tutte le parole e giri di frase che si usano per indicare i malati di mente. Parole che avevo usato anch'io. Grullo. Svitato. Senza una rotella. Tocco in testa. Picchiatello. Lunatico. Demente."


Questo libro parla di famiglia, di amicizia, quella che solo i fratelli riescono a capire. Parla di malattia. Di preoccupazione, di rimorso. Parla di crescita e di responsabilità. Dell'importanza delle persone e del stare bene, insieme. Di rinuncia e anche di sconfitta. Di sollievo. Di pace. Di vita. Di cose che sono più grandi di noi e non possiamo cambiare. E insegna, che anche se lo sconforto può a volte sopraffarti, la vita è più forte di qualunque altra cosa, più forte e più importante. E bisogna viverla, fino in fondo! 


"Pensi mai a com'è misterioso il sonno? T'immergi dentro di te. Sprofondi laggiù e parli con un altra te stessa. E insieme decidete cosa fare, e come, il giorno successivo. Ecco cos'è il sonno: una pausa per pianificare il futuro." 


Summer e Lyric sono 2 sorelle, orfane di madre. Suo padre, minatore, decide di cambiare vita e trasferirsi con le figlie in città. Partono alla ricerca di un lavoro in fabbrica, di una nuova vita per lui e per le figlie. Non è facile ma riescono a cavarsela con il poco che hanno. Piano piano la vita in città accoglie le due adolescenti. Lyric a scuola. Summer con un lavoro. Ma qualche ombra nel comportamento di Summer lascia intuire che qualcosa non va. Summer è affetta di schizofrenia, una malattia della quale ho imparato alcune cose leggendo questo libro. 

Ma la parte per me importante di questo libro è la crescita di Lyric. I suoi sentimenti verso la sorella. Lo sconforto e la vergogna. L'Amore con la A maiuscola per Summer. Pensieri appena accennati che fanno riflettere. Empatia, tanta, verso questa bambina che deve crescere in fretta per badare a sua sorella. E che deve accettare la malattia contro la quale niente può fare. 

"Vedi Lyric? Mi sto dissolvendo - mormorò- Vedi? Sono quasi scomparsa." 

giovedì 23 giugno 2016

Ricordati del gatto

Ricordati del Gatto!
Michael Rosen
Illustrazioni di Tony Ross
Feltrinelli Kids


"Tigre stava pensando: "Qual è il problema degli umani? Harry dovrebbe essere a scuola. Il signore o la signora Frettini avrebbero dovuto accompagnarlo e non l'hanno fatto. Io ho fatto in modo che il signor Frettini tornasse a casa e lui, invece di portarlo a scuola, sta lì a dire stupidate".



Michael Rosen, autore di "A caccia dell'Orso" ci propone una storia per primi lettori con protagonista il gatto, Tigre. La storia narra una giornata nella vita della famiglia "Frettini". 


Mamma e papà Frettini sono sempre di fretta. Questa mattina molto più del solito. Escono di casa entrambi pensando che l'altro ha portato a scuola Harry, il figlio. Ma Harry è solo a casa. allora Tigre, il nostro intrepido gatto, prova a risolvere la situazione. 

La sera davanti al frigo si rendono conto che nessuno ha fatto la spesa. Come si fa? Nessun problema si ordina tramite computer. Ma Harry deve ordinarsi da solo gli amati spaghetti per mamma e papà non ascoltano, sono di fretta. E Harry? Qualcuno si è ricordato di lui?



Alla fine sarà proprio Harry a spiegare a mamma e papà che sarebbe meglio non fare tutto così di fretta ma imparare a fare le cose con calma. 

Un libro che parla anche a noi adulti insegnandoci che la fretta non è buona consigliera. E parla ai bambini che possono immedesimarsi con Harry, un po' abbandonato dai genitori, insegnando loro che con noi grandi bisogna insistere perché a volte, bisogna proprio dirlo, siamo proprio ciechi e sordi!   


22 giugno 2016: il giorno prima della "RIPARTITA"

Oggi:
Ho smontato i rimesso a posto il tavolo e le panchine che avevo sistemato ieri per la bellissima serata con le ragazze del gruppo Villafranca di Leggere insieme ancora
Poi abbiamo montato la piscina. Nel senso che Adriano si è seduto e ha gonfiato con il compressore. Io:
- ho sistemato per terra i teli e via dicendo che fanno la base della nostra piscina
- ho portato in giardino la piscina e IL COMPRESSORE che pesa un quintale e mezzo
- ho sistemato tutte le rughe con i piedi dentro all'acqua ghiacciata
- ho portato costumi e asciugamani, vestito e svestito i bimbi ecc ecc ecc
Per onore di cronaca il trattamento cloro lo ha fatto lui mentre io preparavo la cena (tiravo fuori avanzi in realtà  )
Comunque sia, la mia schiena ormai sente il peso di essere rimasta la sola a tirare su i pesi!
Ma, rullo di tamburi! Adriano è in piedi, cammina, riesce a stare con noi giù in giardino seduto per più di un ora, domani inizia a lavorare dopo 2 mesi e mezzo di pausa, tra dolori, sconforto, paure. Con cicatrici fuori e anche dentro. Ma con rinnovato entusiasmo, con una visione diversa della vita, con tanti progetti per il futuro per noi e per loro. Ripartiamo da qui. Sempre da noi e dalla nostra forza, perché insieme non ci batte nessuno. TI AMO

La foto: noi 2 mesi fa. Dopo 15 giorni fermo a letto. Per non dimenticare.

lunedì 20 giugno 2016

Angelina Diavoletto

Angelina Diavoletto 
di Nicoletta Costa
Emme Edizioni (2013)
Collana "Prime letture"


"Dal ramo dell'albero su cui è salita, Angelina osserva la mamma che, con un libro tra le mani, sembra tanto felice"




Angelina è una bambina molto vivace. In questo libro inizia la prima elementare. La maestra si chiede come mai si chiama Angelina se in realtà è un diavoletto. Angelina ha difficoltà a imparare a leggere e a scrivere perché "le lettere dell'alfabeto sono un mistero per lei". Tanto che una volta chiede di andare in bagno e si nasconde nello stanzino delle scope. 

La scuola finisce a Angelina si arrampica sugli alberi. E' felice. Poi vede sua mamma che legge e la vede felice. Così le chiede di leggere per lei. Così durante quel'estate, Angelina impara l'amore per la lettura e arriva in seconda elementare pronta ad aiutare la nuova arrivata, una bambina color cioccolato di nome Aisha che, a ricreazione, diventerà ascoltatrice delle storie che Angiolina legge a voce alta per lei. 


domenica 19 giugno 2016

La Poesia sei tu

La poesia sei tu
Guus Kuijer
Feltrinelli Kids
illustrazioni di Alice Hoogstad
traduzione di Valentina Freschi

"Un poeta è sempre intento a comporre poesie, anche se da fuori non si vede. Un poeta è sempre al lavoro. Per questo a volte sono distrutta dalla stanchezza, ma non posso farci niente" 



E' uscito a marzo 2016 il quinto libro che Guus Kuijer con protagonista Polleke, la 11enne che abbiamo conosciuto con Per sempre insieme, amen. Ve ne avevo parlato qui

Avevamo lasciato Polleke in un momento difficile. La morte del nonno adorato. Iniziamo questa nuova puntata affrontando subito il dolore della perdita. Siamo in estate, Mimum, l'amore di Polleke, è lontano, in Marocco. Walter, il maestro ora sposato con la mamma, cerca di stabilire un rapporto "nuovo" con lei ora che abitano tutti insieme. Spik, il padre, vive anche lui il lutto anche se con suo padre non parlava per i loro credi diversi. E Polleke continua a scrivere poesie. 

"Io non sono stata in Nepal, non sono tanto capace di entrare in contatto con le mie emozioni, credo. (...) Le emozioni non mi piacciono, mi fanno piangere." 

La morte del nonno è come si affronta la morte è uno dei temi principali di questo libro. Polleke non sa cosa ci sia dopo la morte: non sa se credere in un paradiso, nella reincarnazione... per lei la morte è semplicemente la fine. Non sa come pregare ne se farlo. 

"Avevo creduto che il mondo si sarebbe fermato, ma la vita continua, perché è così che stanno le cose. Non si possono fermare, tranne quando si muore. Il nonno era l'unico che si era fermato, noi andavamo avanti. Le cose stanno così. Bah, che modo di dire stupido" 

Attraverso questo conflitto con i suoi sentimenti Polleke scopre la "cultura" degli altri. Di Spik e il suo credo buddista. Di Consuelo, la amica messicana, che crede che hai morti bisogno offrire ancora da bere e da mangiare. Della nonna che trova consolazione in una piccola lapida, nella cura della tomba e nelle sue preghiere. 

In contrasto con la morte questo libro ci parla molto di amore:
- L'amore del nonno per lei e la nonna con al scelta delle parole da mettere nella sua lapide: "E gli anni gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei (Gen 29:20)"
- L'amore di Walter e Lili, al mamma, che nonostante le discussioni o forse grazie a quelle rinforzano il loro rapporto. Importante la visione di Polleke della discussione della mamma e Walter. Come genitore mi ha molto colpita perché fa sentire la sofferenza dei figli quando i genitori litigano. E molto matura la reazione di Polleke. 
- L'amore di Lili e Spik che riescono finalmente a trovare il modo di continuare a essere "amici" anche dopo il divorzio.
- L'amore adolescenziale di Polleke e Mimum che si rafforza in questo volume. 
- La nascita dell'amore attraverso il sorriso di Consuelo "Consuelo ha sorriso a Tom con la bocca così spalancata che il sole ha squarciato le nuvole"

Ma perché il titolo di questo libro? Ecco, Polleke dubita anche della poesia e chiede a Walter.  E Walter risponde con questa poesia:

"Cos'è la poesia?
Chiedi mentre punti i tuoi occhi azzurri nei miei.
Cos'è la poesia? E me lo chiedo?
La poesia... sei tu." 

Questa è una poesia di Gustavo Adolfo Bécquer. Un poeta molto presente nella mia adolescenza. La poesia in spagnolo recita:

¿Qué es poesía?, dices mientras clavas 
en mi pupila tu pupila azul. 
¡Que es poesía!, Y tú me lo preguntas? 
Poesía... eres tú.

Non mi convince molto la traduzione, devo ammettere. Poi io avrei fatto un piede pagina per dire l'autore mentre in questa edizione devi andare a cercarlo nelle prime pagine del libro. Oltretutto è nella quarta di copertina nonché il titolo del libro. "Poesia" oppure "la poesia". Voi che ne pensate? Provo a fare una mia traduzione.... 

Cos'è poesia? Dici mentre trafiggi 
le mie pupille con le tue pupille blu. 
Cos'è poesia! E proprio tu lo chiedi?
Poesia... sei tu.

Come vi sembra? 

Bene, come dice la quarta di copertina, in questo libro Polleke si interroga sul mistero della morte e dell'amore, e capisce che anche lei, al di là di ogni religione, crede nella cosa più importante di tutte. Nelle ultime pagine mi si sono inumiditi gli occhi perché anch'io, come Polleke, credo nella cosa più importante... 

Klaus e i Ragazzacci

Klaus e i ragazzacci
David Almond 
Illustrato da Marianna Coppo 
Traduzione di Laura Russo 
Sinnos (su licenzia Adriano Salani ed.)
collana Leggimi!


"Klaus mi ha preso per un braccio. 

- Perché? - mi ha detto.

- Perché cosa? - ho chiesto io.
- Perché lo facciamo? - ha detto - Perché facciamo quello che dice Joe?
- Non è proprio così. E' che... - mi sono interrotto - E' che... -. 
Ma era come se la voce fosse sparita dentro di me. E non riuscivo a trovare nessuna parola da dire."


In sole 61 pagine con font Leggimi! (*) questo libro di David Almond (autore tra l'altri di capolavori come Skellig di cui vi ho parlato qui) affronta temi molto importanti come il bullismo, il coraggio di difendersi, la guerra, l'odio... 

La storia viene raccontata in prima persona da uno dei ragazzacci, una banda di ragazzi a cui piace giocare a calcio e darsi nomignoli di giocatori famosi (all'epoca del romanzo, negli anni sessanta). Il capo dei ragazzacci è Joe, un tipo più grande, che ha già la morosa, e che si presenta ogni tanto comandando tutti e inventando sempre nuove bravate. 

I ragazzacci non sono ormai tanto contenti dalle bravate che sono "costretti" a fare. Sopratutto quando Joe se la prende con il Sig. Eustace. Lui è un ODC.

"Un oddiccì. La parola si riferiva a una cosa successa molto prima che ognuno di noi nascesse. Il signos Eustace si era rifiutato di combattere durante la Seconda Guerra Mondiale. Lui era contro la guerra perché non voleva uccidere altri esseri umani. Era stato un obiettore di coscienza. Un ODC" 

Purtroppo Joe è troppo forte e nessuno ha il coraggio di ribellarsi. Finché in paese non arriverà Klaus, un rifugiato scappato dalla Germania dell'Est nascosto nel bagagliaio di una macchina. Sua madre era stata uccisa e suo padre, cantante di opera, deportato in un lager in Russia. 

A Klaus piace giocare a calcio, ed è bravissimo. A Klaus piace scrivere: la storia di suo padre perché deve essere raccontata. E' un ragazzo tranquillo. Che presto conoscerà Joe. Klaus viene accolto nella banda dei ragazzacci dopo una prima prova. Ma qualcosa sta per cambiare...

"- Klaus! - ho detto. - Cosa fai?- Faccio l'uomo libero! - ha risposto. - Mio padre mi diceva che un giorno avrei camminato come un uomo libero. Avrei camminato e cantato e mostrato al mondo che ero libero. E così faccio adesso. Guarda!"

Klaus sarà il primo a rifiutare un ordine da Joe. E così fa capire al nostro protagonista che dire "No!" ci rende, talvolta, liberi. E così i due amici cammineranno liberi. 

Il finale non lo svelo... ^_^ 

Che dire... David Almond è un maestro! Un libro che in poche pagine riesce a dare così tanto, a portare a pensare e a riflettere su così tanti argomenti, tutti importanti. Inoltre si legge in poco tempo quindi adatto anche a una lettura a voce alta in classe. Non perdetelo! Merita davvero. 

"Lui è Klaus Vogel. E' uno scrittore, un calciatore e un cantante.
- Allora è una persona civile. Forse puoi imparare qualcosa da lui"
Prima di concludere, le illustrazioni di Marianna Coppo sono stupende. In bianco e nero (tranne la copertina) sono il complemento perfetto a questo testo. La mia preferita? Klaus che cammina da "uomo libero". 


Per sapere di più:
- David Almond in Wikipendia (IT)
- il sito di Marianna Coppo
- la recensione di Le letture di Biblioragazzi
(*) Il font Leggimi! è stato creato nel 2006 per chi ha difficoltà di lettura e in particolare per chi ha problemi di dislessia. 

sabato 18 giugno 2016

Lilli de Libris e la biblioteca magica

Lilli de Libris e la biblioteca magica
Jostein Gaarder e Klaus Hagerup, 
Salani Editore
Traduzione Alice Tonzig


"Quando leggo un libro che mi piace, è come se i miei pensieri volassero via oltre la pagina che sto leggendo; cioè il libro non è solamente parole o figure sulla carta, ma tutto quello che stesso immagino mentre leggo". 



Lilli de Libris e la biblioteca magica parla di libri, di amore per i libri. Gli autori ne fanno una ottima presentazione, dedicata ai bibliotecari:

"Caro bibliotecario, cara bibliotecaria,

presentare un libro a chi ha scelto per mestiere di custodire e diffondere il piacere della lettura sembra quasi superfluo. Ma questo è un libro speciale: è una dedica al vostro impegno e alla vostra passione. E anche un omaggio a tutte le vite che si affacciano dai libri e aspettano di essere vissute.

venerdì 3 giugno 2016

Mangiare la paura. Storia di un ragazzo kamikaze.

Mangiare la paura. Storia di un ragazzo kamikaze
Antonio Ferrara 
Piemme (Il Battello a Vapore)



"Pensai ad altre cose, allora, pensai che, quando mio padre era morto cadendo dall'impalcatura, avevo capito che a ogni uomo può capitare ogni cosa, e che da ogni paura devi provare a cavarne almeno un poco di coraggio, e questo era il sugo della vita" 

Scrivere un libro per parlare ai ragazzi dei ragazzi kamikaze? Che coraggio! E che libro! 
Il primo libro di Antonio Ferrara che lessi fu "La maestra è un capitano". Ci avevano presentato il libro in un corso di lettura a voce alta. Era uno dei testi per fare le "prove". Mi piacque moltissimo. Poi lessi "Pinocchio adesso" di cui spero di avere il coraggio di parlare un giorno. Libro consigliatissimo. Mi piaceva lo scrittore. Dovevo andare a un convengo dove ci sarebbe stato anche lui così lessi anche "Batti il muro", un libro che mi colpì moltissimo per la sua profondità e dolcezza nel raccontare un storia, per così dire, drammatica ma che non lasciava molto spazio alla tristezza bensì alla speranza. Poi, il mese scorso, con il gruppo di lettura LIA era il turno del tema "bambini coraggiosi e intraprendenti" e così ho letto la storia di Irfan, un ragazzo dal destino segnato.

"E poi arrivò Nadia, la più bella di tutte, che camminava per la piazza da sola, che mi camminava sempre nel cuore" 

Irfan ci racconta la sua storia in prima persona e con distacco, come se le sofferenze subite non ci fossero più. Dopo la morte accidentale di suo padre Irfan viene portato in madrassa a studiare. Attraverso i racconti dei suoi giorni a scuola, in Islamabad, Irfan ci fa scoprire il confronto tra musulmani e talebani. E come quest'ultimi riescano ad imporre il loro pensiero attraverso l'indottrinamento e la paura. 

"La paura mi mangiava, mi toglieva il coraggio di parlare. Era dura, era solida, la paura, era fatta di mattoni, mattoni rossi come quelle mura che stringevano sempre di più, che non lasciavano scappare nemmeno i pensieri" 

E' un libro coraggioso e importante. Da far leggere a scuola. Da condividere. Un libro per parlare, per capire. Uno di quei libri che devono leggere non solo i bambini ma anche i loro genitori. Quando al telegiornale sentiamo la notizia di kamikaze uomini, donne e ragazzi e ci chiediamo come mai, come sia possibile arrivare a questo... in questo libro ci si può trovare risposta. 

Che altro devo dire? Leggetelo! E fatelo leggere ai vostri bambini! 

"E allora pensai che non poteva essere un libro di odio, il Corano, e che l’odio ce lo metteva dentro chi lo leggeva con l’odio dentro il cuore." 

Per conoscere meglio Antonio Ferrara e lui che parla di questo libro

PS: adoro le presentazioni personali degli autori del Battello a Vapore !

giovedì 2 giugno 2016

L'indimenticabile estate di Abilene Tucker

L'indimenticabile estate di Abilene Tucker
Clare Vanderpool 
Traduzione: A. Martelli
EDT-Giralangolo 

PREMIO  Newbery Medal Award 2011 
PREMIO ANDERSEN 2013 "Miglior libro per ragazzi oltre 12 anni"



"Se esistono davvero gli universali uno è che le storie sono potenti. E se qualcuno ti fa la cortesia di inventarsi una storia che tu ti possa godere mentre mangiucchi un biscotto allo zenzero, ti abbandoni a quella storia e te la godi fino all'ultimo morso"